Venezia, due telelaser fissi per i motoscafi

Da martedì a San Marco e alla Ferrovia previsti controlli quotidiani anti-moto ondoso. Prossimo intervento a Sant’Elena

VENEZIA. Due postazioni fisse per fermare chi supera i limiti di velocità. Alla Ferrovia e in bacino San Marco. E un coordinamento con le altre forze dell’ordine per garantire sorveglianza nelle zone più esposte al traffico e al moto ondoso. La stagione estiva volge al termine e il Comune adesso prova a prendere provvedimenti sul fronte del moto ondoso. Una criticità diventata emergenza per l’aumento del numero delle barche, dei passaggi e delle velocità.

A partire da martedì i vigili urbani garantiranno le posizioni con telelaser ogni giorno. Una dall’isola di San Giorgio, l’altra sul ponte della Ferrovia dove massima è la concentrazione dei mezzi acquei. Per questo sono stati richiamati in città alcuni vigili dalla terraferma. «L’intenzione è quella di garantire la sorveglianza tutti i giorni», dicono al Comando. Per mettere a punto la nuova manovra di controlli si è svolto l’altro giorno un lungo incontro tra i responsabili del Traffico Acqueo, il Capo di gabinetto del sindaco Morris Ceron e il responsabile della sezione canali dei vigili urbani Giordano Zuin.

Si è convenuto sulla scarsità di organico dei vigili, che adesso potrebbe essere sbloccata con le assunzioni del Patto di stabilità (70 uomini). Ma anche sul fatto che la situazione sta peggiorando e occorrono provvedimenti urgenti.

Un’estate da dimenticare, peraltro non ancora finita. Aumento del numero dei taxi e dei motoscafi da noleggio. Congestione a San Marco in certe fasce orarie di Gran Turismo. Velocità fori controllo, soprattutto alle Fondamente Nuove e a Sant’Elena, ma anche nei rii principali della Città e in Canal Grande. Manovre al limite del pericolo effettuate da taxi in uscita dalle cavane, alla Ferrovia, San Marco e Rialto. Le proposte riguardano la vigilanza fissa e l’installazione del sistema Gps per i motoscafi in servizio pubblico. Delibera già impugnata dalle cooperative dei tassisti al Tar. Anche il sistema Argos, la sorveglianza dall’alto con telecamere del Canal Grande, segna il passo. I controlli non possono essere effettuati 24 ore su 24, dicono i vigili, per la carenza di personale. E per contestare l’infrazione è necessario che ci sia il vigile a verbalizzare lo sforamento della velocità o il mancato rispetto delle ordinanze.

Turisti in aumento, guadagni facili. E corse e velocità che si moltiplicano. Il Rio Nuovo è diventato un’autostrada, quasi nessuno rispetta i limiti. Così i tratti di Canal Grande da piazzale Roma-Ferrovia a Rialto e da San Tomà all’Accademia e Salute. Un’invasione di barche che provoca problemi anche al servizio pubblico Actv, costretto a districarsi tra migliaia di motoscafi al giorno, gondole e barconi per le merci. E i controlli a campione non bastano più. Ecco allora che da martedì scatteranno i controlli fissi.

«Non servono nuove norme, bastano controlli», ripetono i gondolieri. Che hanno ottenuto la postazione fissa a San Marco. E adesso anche alla Ferrovia, dove il caos di mezzi forse andrebbe regolamentato. Prossimo passo, Sant’Elena, dove le onde sono ormai pericolose anche per i motoscafi GiraCittà di Actv, con piccoli incidenti sempre più frequenti. Favorevoli ai controlli adesso anche gli stessi motoscafisti, che lavorano in condizioni sempre più difficili. «Magari», dicono, «con una tolleranza maggiore».

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