Venezia dichiara guerra al prosecco. «Bloccare nuovi impianti di Glera»

Confagricoltura: «Troppi vigneti per produrre il vino frizzante  c’è il rischio di una sovrapproduzione e far crollare i prezzi»
Un momento della preparazione della vendemmia in una foto d'archivio. ANSA
Un momento della preparazione della vendemmia in una foto d'archivio. ANSA

VENEZIA. «Abbiamo una situazione di mercato con problemi di prezzo, chiediamo un blocco momentaneo dei nuovi impianti di Glera e Pinot grigio». Lo auspicano i vertici di Confagricoltura Venezia, che ieri hanno diffuso le previsioni sulla vendemmia 2018. Il pericolo si chiama infatti sovrapproduzione di prosecco. «Occorre fermarsi e valutare il rapporto tra uva Glera e prosecco per stabilizzare il prezzo» ha dichiarato Giulio Rocca, presidente Confagricoltura Venezia. «L’anno scorso il prosecco è salito come prezzo, garantendo un guadagno all’agricoltore, ora i prezzi sono diminuiti, la Regione deve intervenire». Negli ultimi anni il vitigno Glera ha avuto una grande diffusione tra i vigneti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, territori nei quali il disciplinare del “Prosecco Doc” prevede che si possa realizzare il noto vino frizzante.

E molte volte ha sostituito vitigni (meno remunerativi, ma con una grande tradizione alle spalle), che c’è il rischio di perdere per sempre. «Non vorremmo che ci fosse in futuro un crollo dei prezzi causato dalla sovrapproduzione, con problematiche simili a quelle registrate agli anni 70» ha proseguito Rocca. «Il pericolo è rivivere quel periodo con il prezzo del vino più basso dell’acqua e con molti agricoltori che sono stati costretti ad estirpare le vigne». Il mercato mondiale continua però a chiedere le note bollicine trevigiane, tanto che il consorzio ha chiesto e ottenuto nuove superfici negli anni scorsi. L’ultimo allargamento concesso dalla Regione Veneto risale all’ottobre scorso, quando l’ente ha accolto la richiesta del Consorzio di tutela del Prosecco Doc di incrementare di ulteriori 1.200 ettari la superficie dei vigneti destinati a produrre le “bollicine” a denominazione d’origine controllata. La decisione di estendere la superficie iscritta nello Schedario viticolo interessa l’intero areale della superficie vocata a prosecco ed è ripartita in modo proporzionale tra il Veneto (978 ettari) e il Friuli Venezia Giulia (222 ettari).

L’incremento, concordato con le associazioni dei produttori, sarà graduale e sposterà, nel 2019, a 24.450 ettari il limite complessivo delle superfici del vigneto a Glera. «Il prosecco ha una valore incredibile che deve essere tutelato, non roviniamo questo prodotto fantastico», ha concluso Rocca. La zona di produzione del Prosecco doc si trova nei territori ricadenti in 5 province del Veneto (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno) e in 4 nel Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine).

Un momento di particolare difficoltà lo sta vivendo anche il Pinot Grigio delle Venezie, che non riesce ancora a decollare sul mercato. «Ci aspetta ancora un anno di sofferenza, dovuto al periodo di transizione dall’indicazione geografica protetta (Igp) alla denominazione origine controllata (doc)» ha aggiunto spiega Christian Marchesini, presidente Viticoltori di Confagricoltura Veneto. «A rallentare il mercato sono infatti le scorte dell’igt, che non sono ancora terminate. Quando il sistema entrerà a pieno regime, non si potrà più imbottigliare l’igt e a quel punto la situazione dovrebbe stabilizzarsi».

Intanto Confagricoltura stima per il 2018 una vendemmia anticipata, quantità e qualità ottime. Quest’anno nel territorio della provincia di Venezia sarà in anticipo di 5-6 giorni, grazie al buon andamento climatico che ha favorito la maturazione delle uve. «Il tempo è stato favorevole, il giusto caldo e le piogge hanno fatto crescere bene l’uva. Prevediamo che la raccolta possa partire dal 15 al 20 agosto, per le varietà precoci come il Pinot Grigio» afferma Roberto Ciani Bassetti, presidente viticoltori di Confagricoltura Venezia «Confermo che quantità e qualità saranno ottime». —
 

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