Venezia, da settembre 371 docenti in pensione
VENEZIA. L’estate per le scuole, si sa, è sinonimo di vacanze e compiti sotto l’ombrellone. Ma non per gli uffici scolastici provinciali, impegnati in questi giorni a ridisegnare il personale Ata e il corpo docenti per il prossimo anno scolastico. In particolare, ben 371 insegnanti (su 8.746 in tutta la provincia), a cui si sommano 91 tra direttori, assistenti e collaboratori scolastici, dal primo settembre andranno in pensione.
Dalla materna fino alle superiori, tutti i gradi dell’istruzione sono coinvolti in questo passaggio di consegne: 37 alla scuola dell’infanzia, 131 alla scuola primaria, 84 a quella secondaria di primo grado e 119 a quella di secondo grado.
L’annata del 1951. Un’annata di poco al di sopra della media (circa 350 pensioni annue), che coinvolge in special modo la “generazione ’51”. Il decreto ministeriale 941/2016 ha dato il via libera allo “sblocco” dei pensionamenti congelati dalla riforma Fornero. Com’è noto, prima della legge 214 (legge Fornero), per andare in pensione occorreva raggiungere la “quota 96”: 60 anni di età e 36 di servizio. Con la riforma, l’età si è alzata a 66 anni e 7 mesi: i nati nel ’51 che hanno compiuto l’età stabilita entro il 31 agosto, con 20 anni di contribuzione, andranno in pensione per limiti d’età; chi li compirà entro il 31 dicembre, potrà domandare la pensione. Un aumento anche per la pensione d’anzianità: 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 e 10 mesi per gli uomini.
Le scuole coinvolte. Tra le scuole della provincia di Venezia costrette a salutare un alto numero di insegnanti, svettano il liceo Morin di Mestre, con nove pensionamenti; il liceo XXV aprile di Portogruaro con sette professori; il Bruno con 6; mentre tra le scuole medie, la Dante Alighieri di Venezia da settembre dovrà sostituire 4 docenti, quella di Salzano due.
Nuove assegnazioni. Questo cambio di guardia spalanca le porte alle nuove assegnazioni. In questi giorni sono state valutate le domande di trasferimento definitivo. Si sta già procedendo con le immissioni in ruolo prendendo per metà dalle graduatorie a esaurimento, per metà dai vincitori del concorsone del 2016.
I sindacati. «Tutti i pensionamenti saranno rimpiazzati al 100%, non ci saranno posti vacanti» commenta Giusy Signoretto, segretaria Flc-Cgil di Venezia «Problemi semmai ci saranno per la drammatica carenza strutturale di personale amministrativo». A fine agosto saranno valutate le richieste di mobilità annuale, la spinosa questione che riguarda le centinaia di insegnanti meridionali costretti a emigrare nel nord Italia per carenze strutturali negli istituti del Meridione. E lì, secondo alcuni, i nodi più grossi verranno al pettine. «Centinaia di cattedre resteranno scoperte, già gli altri anni alcune scuole impazzivano per cercare supplenti, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, che garantissero la copertura della cattedra» commenta Giovanni Giordano, segretario provinciale Snals «Bene i turnover, ma occorrono misure di stabilizzazione per arrestare una dilagante precarietà lavorativa e didattica».
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