Venezia da ripulire, domenica tocca a Castello
VENEZIA. Domenica 7 agosto la seconda giornata del progetto di Legambiente "#cleanupvenice #MapTheWaste" per il monitoraggio e la raccolta dei rifiuti galleggianti a Venezia.
"Siete tutti invitati a partecipare attivamente! Il monitoraggio si farà via barca e via terra nel sestiere di Castello.
Ritrovo ore 16:00 al Campo della Gorna-Castello. Aperitivo finale alle 19 al Bar Dae Fie di Campo Do Pozzi (Castello 2613)", questo l'annuncio apparso su Facebook per invitare i cittadini a partecipare, soprattutto con imbarcazioni. A disposizione anche un numero di telefono, il 347 074 11 53, per avere maggiori informazioni.
L'iniziativa rientra nell'attività dei campi di volontariato estivi di Legambiente che tornano anche quest'anno a calare in acqua i retini per la campagna "Don't Waste Venice 2016". Una campagna, quella di Legambiente ed Ispra, che punta a ripetere il monitoraggio dei rifiuti nei canali di Venezia con l'idea di ricercare più informazioni sulla tipologia e origine dei rifiuti galleggianti alternando azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento di cittadini e turisti per stimolare alla prevenzione e riduzione dei rifiuti.
Il monitoraggio lagunare, mai fatto prima d'ora, sarà realizzato secondo specifico protocollo scientifico redatto da Legambiente e da Ispra-Chioggia sulla base di quello elaborato dal Ministero dell’Ambiente e da ISPRA in relazione alla direttiva EU Marine Strategy. Le attività di monitoraggio e di raccolta dei rifiuti verranno svolte dai volontari di Legambiente e dai 12 adolescenti italiani e 15 giovani provenienti da tutto il mondo che prenderanno parte ai campi di volontariato estivi, ospitati presso l'Isola della Certosa, grazie alla decennale collaborazione con il Polo Nautico Vento di Venezia. In questi giorni i volontari sono già all'opera con i primi monitoraggi attorno alle isole Certosa, S.Andrea e Vignole e con la raccolta dei rifiuti abbandonati e spiaggiati. La prima giornata di "cleanup" si è svolta domenica 31 luglio nel sestiere di Cannaregio.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia