Venezia, costruzioni alla paralisi. Bandi pubblici, meno 83%

Allarme di Cavallin all’assemblea Ance: «La sperata ripresa non arriva, colpa del Codice appalti e dell’incertezza sulla Città metropolitana senza deleghe»
MESTRE 22/11/2005 via Pirano cantiere nuove costruzioni (C) Bertolin Matteo richiesto da SCATTOLIN MESTRE 22/11/2005 via Pirano cantiere nuove costruzioni C.O.I.P.E.S.
MESTRE 22/11/2005 via Pirano cantiere nuove costruzioni (C) Bertolin Matteo richiesto da SCATTOLIN MESTRE 22/11/2005 via Pirano cantiere nuove costruzioni C.O.I.P.E.S.

MARGHERA. Niente crescita sperata del 6-8 per cento dei Lavori pubblici in Provincia di Venezia. Se la Legge di Stabilità apriva spiragli positivi per gli investimenti, l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti e le lunghe procedure di spesa nei programmi e progetti finanziati dall’Unione Europea fanno precipitare la situazione: secondo il centro studi nazionale dell’Ance, dall’introduzione del nuovo codice, nel solo mese di maggio 2016, le stazioni appaltanti hanno ridotto il numero dei bandi del 75% a livello nazionale, con punte dell’83% in Veneto e a Venezia rispetto allo stesso periodo del 2015. Il settore delle costruzioni veneziane non intercetterà nemmeno nel 2016, quindi, l’attesa ripresa.

Lo ha ribadito lunedì alla Cittadella dell’Edilizia di Marghera l’annuale assemblea di Ance Venezia, l’associazione dei costruttori edili. Il presidente Ugo Cavallin boccia il nuovo Codice nazionale: «Pur avendo a disposizione ben 2 anni dalla pubblicazione delle Direttive comunitarie, il Codice è stato emanato in soli due mesi, tra febbraio (quando è entrata in vigore la legge delega) e aprile. Si tratta di un testo scritto in fretta, non organico, confuso. Incompleto, visto che per la sua piena operatività occorrono più di 50 provvedimenti attuativi, che ancora attendiamo». Mancano le norme transitorie.

Ma sul blocco dei Lavori pubblici pesano anche le incertezze sulle competenze in capo alla Città Metropolitana di Venezia (si attende il Piano strategico): non è stato completato il passaggio delle delege di Urbanistica dalla Regione; c’è incertezza sul passaggio delle competenze che appartenevano all’ex Magistrato alle Acque come sorveglianza lagunare e disinquinamento. In uno stato di limbo sono manutenzioni e opere marittime e lagunari, regimi delle acque.

«Chi è che decide su questi temi? L’incertezza sul passaggio di competenze ha determinato una situazione di totale immobilismo e una paralisi degli interventi. Peccato, perché da qualche anno si prospettava una ripresa degli investimenti pubblici, che oggi è strozzata sul nascere. Un autolesionismo che penalizza non solo i costruttori ma tutta l’economia del territorio», ricorda Cavallin. I dati non fanno ben sperare: secondo la Cassa edile veneziana, nel 2015 si è registrato un calo sia dei lavoratori (- 6,64% pari a circa 400 operai) che delle imprese (- 2,49% pari a 28 imprese). Diminuiscono la massa salari (-10,52%) e il numero di ore lavorate (-10,96%). Crescono invece gli associati all’Ance (16 in più nel 2015). «Le nostre imprese non avevano mai vissuto una crisi lunga. Da questa fase critica si esce anche lavorando in squadra e combattendo insieme per gli interessi della categoria», ribadisce Cavallin.

 

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