Venezia, corteo contro lo spopolamento: «Siamo rimasti solo 55 mila»

Il 12 novembre mobilitazione con le valigie in mano promossa da Venessia.com per richiamare l’attenzione di Ca’ Farsetti
Interpress/Mazzega Venezia, 11.10.2016.- Campo San Bartolomeo, Farmacia Morelli, numero residenti a Venezia
Interpress/Mazzega Venezia, 11.10.2016.- Campo San Bartolomeo, Farmacia Morelli, numero residenti a Venezia

VENEZIA. Questa volta le valigie le porteranno i veneziani, ma non per mostrare ai turisti che ci sono anche loro. Il messaggio per denunciare lo spopolamento in atto e le mancate politiche per rafforzare la residenzialità, è infatti rivolto a un destinatario preciso: l’amministrazione comunale.

Dopo mesi di attesa per vedere quali soluzioni la nuova giunta avrebbe preso per tutelare gli abitanti, lo storico Movimento Venessia.com torna a farsi sentire con la manifestazione “Togliamo il disturbo?”, prevista per il 12 novembre.

Per l’occasione tutti i veneziani sono invitati a presentarsi alle 11.30 nella farmacia Morelli di campo San Bortolo con una valigia in mano per poi dirigersi tutti insieme nell’atrio di Ca’ Loredan per un sit-in. Il ritrovo non è casuale.

Ieri il conta persone della farmacia segnava 55.069, vicinissimo a quell’under 55 mila annunciato dalle peggiori previsioni. «Nel 2009», racconta il presidente dell’associazione Matteo Secchi, «siamo andati sotto i 60 mila e abbiamo messo in scena il funerale di Venezia. Sono passati sette anni da quella denuncia e oggi siamo ancora qui. Dove vogliamo arrivare? A considerare Venezia come Pompei?».

La valigia ha comunque una doppia valenza: «È un modo provocatorio», prosegue Secchi, «per smuovere l’amministrazione e farle notare che se continua così saremo costretti ad andarcene, ma è vero anche un modo per dire che in tanti vorrebbero arrivare. Il messaggio è comunque che bisogna fare qualcosa e che esigiamo una politica che faccia proposte concrete sulla residenzialità, a livello comunale e regionale».

La manifestazione si svolge nell’ambito di una serie di iniziative avviate negli ultimi mesi che hanno visto anche nuove associazioni e movimenti entrare in campo, oltre a quelli già radicati come il movimento No Grandi Navi.

Per ultima Generazione ’90 che ha riempito Strada Nova di veneziani con la camminata muniti di carrelli della spesa “Ocio ae gambe”, ma anche #Veneziaèilmiofuturo, lanciata dal Gruppo25Aprile lo scorso luglio.

Per dare un forte segnale della presenza dei residenti la Municipalità ha organizzato a giugno le tavolate “Scugeri e Pironi”, la scorsa domenica all’interno di “Città Viva” il Forum Futuro Arsenale ha ricordato le proposte di creare negli storici spazi luoghi destinati agli artigiani e i simpatizzanti di Poveglia continuano a chiedere che l’isola venga data in concessione ai cittadini, almeno negli spazi verdi.

Qual è la risposta della politica? «Le nostre valigie», spiega Secchi, «diventeranno i simboli di accusa contro le fallimentari politiche residenziali che hanno caratterizzato in negativo la città da quarant’anni. Ci diranno, nel caso, dove possiamo andare e dove intendano alloggiarci».

Le valigie non saranno vuote. Prima di novembre Venessia.com avanzerà delle «proposte concrete e delle richieste di chiarimento ai responsabili che si occupano di residenza». Di questo se ne parlerà nel corso del sit-in nell’atrio di Ca’ Loredan il 12 novembre, ma sono previsti anche prima degli appuntamenti per ricordare la data che verranno comunicati di volta in volta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia