Venezia, corsi pre-matrimoniali per le nozze civili

Il Comune di Venezia si scopre consulente giuridico-affettivo e con un team di psicologi ed esperti giuridici offre corsi prematrimoniali alle coppie che si sposano con rito civile
Silvio Orlano e Laura Rondanini, sposi a Venezia
Silvio Orlano e Laura Rondanini, sposi a Venezia
VENEZIA. Il Comune s'inventa consulente giuridico-affettivo. Così, affidandosi agli psicologi e agli esperti giuridici della cooperativa Coges, offre corsi prematrimoniali alle coppie che intendono sposarsi con rito civile, e consulenze gestisci-crisi ai coniugi che rischiano di scoppiare e chiedono aiuto.


Ci si sposa sempre meno (dai 1188 matrimoni del 2000 ai 743 del 2009), sempre più spesso in Comune (in chiesa solo 3 matrimoni su 10, a Venezia), ma si divorzia anche sempre di più (lo sono il 3% delle veneziane e il 2% degli uomini, in crescita di mezzo punto negli ultimi 5 anni).


Se la Chiesa considera il divorzio un peccato, il Comune lo ritiene un rischio sociale grave e si attrezza mutuando il concetto di corso prematrimoniale, dedicato alle «famiglie in costruzione»: sei incontri in due mesi, su diritto familiare, patrimoniale, gestione dei conflitti, diritti dei figli. Obiettivo: rendere il matrimonio una scelta più consapevole, imparare a superare le crisi e - nell'orizzonte ideale - divorziare meno.


«L'aumento delle separazioni ha pesanti ricadute sociali», sottolinea l'assessore Andrea Ferrazzi, che ieri ha portato in giunta (che l'ha approvata) la delibera per i 12 mila euro di finanziamento dei primi tre corsi, «c'è la solitudine di molte donne, la sofferenza dei figli, la precarietà dei padri divorziati. Gestire economicamente un divorzio è origine di grande stress e una delle cause di nuove povertà. Per questo è importante individuare percorsi per rafforzare le famiglie: nel momento in cui una coppia si presenta in Comune per le pubblicazioni civili, gli uffici offriranno loro la possibilità di fare percorso di formazione e accompagnamento».


Incontri su diritto, patrimonio, affido, separazione di beni, come gestire i conflitti, servizi sul territorio, comunicazione, sessualità. Un secondo filone è la consulenza post-matrimoniale a coppie in difficoltà, che potranno avere a disposizione un esperto.


Ma come si insegna a non divorziare? «Ci muoviamo lungo due obiettivi: prevenzione e promozione», spiega Marco Zamarchi, presidente della Coges, «puntando a comunicare come "ben stare", fondamentale per una sana relazione matrimoniale. Le parole chiave sulle quali facciamo leva sono, perciò, consapevolezza e responsabilità. Accompagniamo le coppie - con elementi giuridici - a scoprire cosa significhi "contrarre matrimonio": è importante conoscere le responsabilità di questa scelta, tanto più che le unioni portano spesso ai figli. I divorzi, spesso, nascono da problemi economici, patrimoniali e di gestione dei figli, che molte persone tendono a gestire tutti nella stessa maniera: ma non è così».


Così di incontro in incontro si dovrebbe imparare come gestire pacificamente i conflitti, come comunicare, come «mettersi in discussione ed ascoltare», aggiunge Zamarchi, anche con simulazioni di conflitti, per renderli il meno cruenti possibile.

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