Venezia, con la pagaia e il surf lungo il Canal Grande

Ieri la sfilata tra applausi ma anche proteste. La promotrice venezia: «Remi e pagaie possono convivere»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 23.07.2017.- Surfin Venice 2017. Tavole con pagaia in Canal Grande, Rialto.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 23.07.2017.- Surfin Venice 2017. Tavole con pagaia in Canal Grande, Rialto.

VENEZIA. Con pagaia, surf gonfiabile e leash (guinzaglio al piede), ieri, in 100 hanno sfilato lungo il Canal Grande tra le proteste di numerosi veneziani. La partenza era fissata alle 11 dal Tronchetto, l’arrivo alle 13 all’isola di San Giorgio dove li attendeva la motonave Osvaldo per il ristoro.

«Il percorso è stato bello ma impegnativo per le tante onde e stressante per il grande traffico», è stato il commento unanime dei surfisti provenienti da vari paesi – Italia, Austria, Francia, Germania, Svezia, Svizzera, Ungheria – che hanno partecipato alla manifestazione non agonistica Surfin’ Venice organizzata dal Surf Club Venezia. Claudio Cattaruzza, mestrino che ha imparato tra le onde altissime delle Hawaii, annota: «Un taxista ha accelerato e mi ha tagliato la strada. È triste questa accoglienza. Cosa diranno gli stranieri? Venezia nel suo dna ha l’acqua, questa va vissuta con continue e sane iniziative che la valorizzino».

A pagaiare in Canal Grande anche gli sposi Virna Miserin (italiana) e Carl-Adam Johanssonn (svedese) con i loro tre figlioletti, Filippa, Vittoria, Teodor, 11, 9, 7 anni. «Comprendiamo le proteste di chi sta lavorando, ad esempio quelle dei taxisti e dei gondolieri; durante il tragitto tanti residenti e turisti ci hanno applaudito e fotografato. È stata un’esperienza straordinaria e indimenticabile» , spiega la donna. Entusiasta la coppia italo americana Adrianna De Marchi e Matteo Casadio, residenti a Cervia (Ravenna), che osserva: «Ogni anno per un periodo ci trasferiamo alle Hawaii dove ci siamo conosciuti. Per partecipare ci siamo alzati all’alba; oggi abbiamo capito che Venezia fa fatica ad accettarci».

Sull’iniziativa, giunta alla settima edizione, interviene la promotrice nonché presidente: «Sono veneziana di Castello, amo la mia città. Questo appuntamento, accresciuto negli anni, è diventato un’occasione per dimostrare come il remo e la pagaia possono condividere lo stesso spazio acqueo e convivere con le più moderne imbarcazioni a motore quando sussistano i principi di rispetto delle regole di navigazione, delle tradizioni e del buonsenso civico». E conclude: «Non possiamo piacere a tutti, comunque la polemica non serve a nulla. Invito soprattutto queste persone a provare lo sport; vedranno Venezia in modo diverso» .


 

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