Siglata la collaborazione tra Ca’ Foscari e la Kansai medical university

Un doppio diploma di dottorato di ricerca tra Ca’ Foscari e la Kansai medical university è il primo mattone per trasformare Venezia in un hub di ricerca biomedica

Camilla Gargioni
Il taglio del nastro con la rettrice di Ca' Foscari Tiziana Lippiello e il presidente della Kansai Medical University Tatsuo Kinashi
Il taglio del nastro con la rettrice di Ca' Foscari Tiziana Lippiello e il presidente della Kansai Medical University Tatsuo Kinashi

Un doppio diploma di dottorato di ricerca tra Ca’ Foscari e la Kansai medical university è il primo mattone per trasformare Venezia in un hub di ricerca biomedica.

Oggi, venerdì 28 marzo, la rettrice di Ca’ Foscari Tiziana Lippiello ha siglato una collaborazione con il presidente della Kansai Medical University Tatsuo Kinashi.

Il doppio diploma sarà tra i dottorati di Ingegneria fisica e materiali di Ca’ Foscari e Bioingegneria e scienze mediche della Kansai.

La sede di questo hub di ricerca sarà Ca’ Bottacin e i laboratori del campus scientifico in via Torino, ma l’obiettivo è coinvolgere in primis il Lido con lrccs San Camillo e il progetto Mare di Frank Gotthardt.

«Questo hub è una pietra miliare, è più di uno scambio tra studenti», sottolinea Lippiello, «è un ambiente di collaborazione con cui creare un ecosistema e nuovi percorsi di ricerca e sviluppo. L’obiettivo di questa sinergia è il benessere e la salute delle persone».

Lo spazio sarà frequentato da docenti e studenti di dottorato provenienti dal Giappone nei periodi di visiting per studio e ricerca a Venezia. Viceversa, l’ateneo giapponese ospiterà ricercatori e studenti di Ca’ Foscari per la ricerca biomedica.

«Il futuro è la medicina personalizzata, le innovazioni nella cura del cancro e contro l’invecchiamento», afferma Kinashi, «porteremo anche una summer school a Venezia in agosto».
Dalla sua, anche il San Camillo mette a disposizione i suoi spazi. «Apriamo i nostri laboratori a questi ricercatori», dice Mario Bassano, Ceo del San Camillo, «accoglieremo anche alcuni pazienti giapponesi malati di Parkinson e sclerosi multipla».

Poi, si fa avanti anche il progetto per l’ex ospedale al mare di Gotthard, che prevede una trasformazione di quello spazio in un polo tecnologico dedicato alla medicina.

«Per Venezia è il momento della trasformazione in hub per la biomedicina», afferma Gernot Blümel, Managing Director Project MARE TechPark for AI in Healthcare, «facciamo partire questa trasformazione».

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