Venezia, codice a barre per le immondizie
VENEZIA. «Sacchetti per i rifiuti con un codice a barre personalizzato: di un certo colore se sei residente, di un altro se abitante occasionale, con l’obiettivo di controllare il giusto conferimento dei rifiuti, migliorare la raccolta differenziata e - in conseguenza - migliorare anche la qualità del cdr, i “mattoncini” di combustibile che viene realizzato dagli impianti Veritas con i rifiuti residui e che vendiamo alla centrale Enel di Fusina». Parlando a margine dell’inaugurazione della mostra sui 100 anni di Porto Marghera, il sindaco Brugnaro annuncia la novità sulla quale ha chiesto di lavorare all’azienda ambientale: dotare ogni famiglia, titolare di azienda, proprietario di immobili in affitto a Venezia e Mestre di un “codice a barre”.
La novità - diciamo subito - non è dietro l’angolo. Il progetto - rispondono, infatti, ufficiosamente, da Veritas - è già stato introdotto in alcune località più piccole, finalizzato più che altro all’introduzione della “Tari Puntuale”: si paga in proporzione alla grandezza dell’abitazione e del nucleo familiare (o dell’attività), si ha una dotazione di sacchetti (con codice a barre) e una volta finiti, si paga a parte, un tanto a conferimento. Il che dovrebbe stimolare al massimo la differenziata. Concetto semplice da applicare in realtà urbane piccole, ma alquanto complesso a Venezia.
Il sindaco però ci crede molto e lo lega al progetto di “control room” nel quale far convergere tutti i servizi pubblici: «Una centrale unica di sicurezza, nel quale far confluire il data base di chi usufruisce dei servizi», prosegue il sindaco, come fosse cosa fatta, «una vera smart city, con un unico numero di telefono da chiamare se si deve segnalare un disservizio, un problema con l’acqua, un masegno sconnesso. Sarà la centrale a smistare le richieste, aprendo un “ticket” attraverso il quale il cittadino potrà seguire la pratica per la soluzione. Al contempo avremo una mappa di tutta la città, casa per casa: anonima, ma sapremo se un appartamento è vuoto o affittato, grazie proprio anche ai codici a barre nei sacchetti dei rifiuti». Brugnaro non ne fa questione di lotta all’abusivismo turistico, ma di qualità dei servizi: «Anche per i turisti. Stiamo lavorando a una app che potranno scaricare sul cellulare, per ogni informazione, nella loro lingua, anche in caso di chiamate di emergenza».
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