Venezia, cinque medici di base vanno in pensione: code e polemiche

In centro storico se ne vanno in 5, difficoltà per un sostituto L’indagine: graduatorie da sistemare per garantire i ricambi
In tempi record sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza deisoffitti del quarto piano, ala est, dell'ospedale di Conegliano, interessatidalla caduta di alcuni calcinacci lo scorso 30 marzo. Dal 3 giugnoambulatori e Day Surgery saranno nuovamente operativi nella loro sede - Un ambulatorio di Chirurgia all'ospedale civile
In tempi record sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza deisoffitti del quarto piano, ala est, dell'ospedale di Conegliano, interessatidalla caduta di alcuni calcinacci lo scorso 30 marzo. Dal 3 giugnoambulatori e Day Surgery saranno nuovamente operativi nella loro sede - Un ambulatorio di Chirurgia all'ospedale civile

VENEZIA. Tutti in coda per scegliere il nuovo medico di base. Con il pensionamento di almeno cinque medici di Medicina generale del centro storico, migliaia di veneziani si sono ritrovati nella necessità di dovere decidere a chi affidarsi per la propria salute e, per farlo, si sono dovuti mettere in fila. Anche fino a quattro ore, questa settimana, al piano terra del Giustinian.

La coincidenza di cinque medici di base che stanno per andare in pensione o lo hanno appena fatto, ha provocato la corsa a scegliere quello nuovo e qui tutto si complica, specie per le persone anziane. Altri medici non hanno più posto, forti di 1.300-1.500 pazienti. I pazienti devono quindi spostarsi in altre zone e per gli anziani è un problema. L’Asl 12 finora ne ha sostituito solo uno su 5. Si è intervenuti nel caso di Sant’Elena, dove ha lasciato la dottoressa Voltolina. Qui la sostituzione è stata garantita dall’Asl 12.

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Analogo provvedimento è stato preso a Malcontenta. Questo perché queste due zone della città sono definite zone carenti e l’Azienda sanitaria interviene per garantire l’accesso alle cure dei residenti. «Servirebbe considerare tutto il centro storico veneziano una grande zona carente per sopperire a questi problemi e garantire i pazienti sulla sostituzione del medico con colleghi nella stessa zona», fanno sapere alcuni addetti ai lavori.

E dall’Ordine dei medici di Venezia si ricorda che a gennaio 2017 la Regione pubblicherà i nuovi bandi per le graduatorie dei medici di Medicina generale. Bandi che andrebbero “ripuliti” per fare spazio ai medici più giovani, disponibili a lavorare in centro storico (che è una realtà diversa dalla terraferma) e pronti ad accogliere nuovi pazienti visto che sono all’inizio della carriera. Altrimenti, la categoria nei prossimi anni subirà pesanti contraccolpi. Perché, come ha evidenziato una recente indagine, la Medicina Generale, se non si mettono subito in atto politiche di programmazione efficaci, rischia, nei prossimi 20 anni, di scomparire.

Lo dice la indagine dell’Area Strategica Formazione Fnomceo, dal titolo “I numeri reali delle risorse umane in medicina generale”, che è stata presentata all’ultimo consiglio nazionale. «Una seria e corretta programmazione delle risorse umane nell’ambito della Medicina Generale», ha spiegato il coordinatore dell’Area Formazione, Roberto Stella, «è quanto mai urgente, considerato che nei prossimi anni si prevede un importante ricambio generazionale e, secondo i dati dell’Enpam, un’altrettanto rilevante gobba pensionistica dei medici di Medicina Generale. Le graduatorie regionali potrebbero essere uno strumento utilissimo ma risultano, così come sono oggi, falsate perché ammettono la persistenza “in perpetuum” dei medici in possesso dei requisiti, sino a revoca da parte dell’interessato. Nelle attuali graduatorie sono ricompresi medici già convenzionati, medici ultrasettantenni, in pensione, medici che comunque non aggiornano il punteggio o lo fanno in maniera disordinata». Situazioni da sanare.

Mitia Chiarin

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