Venezia: cassaforte divelta, spariti i soldi razzia in riva degli Schiavoni
Colpo grosso il giorno di San Valentino nel negozio Murano Tris: «Il cuore di Venezia non è più sicuro»
VENEZIA. Hanno tagliato la cassaforte come se fosse di burro e si sono portati via quasi diecimila euro. Rabbia nel negozio di vetri di Murano Tris per il colpo subito la notte di San Valentino in Riva degli Schiavoni, al civico 4147. A un mese e mezzo dal furto di diamanti avvenuto a Palazzo Ducale, ancora una volta un gruppo di ladri ha agito senza che nessuno se ne accorgesse in una zona piena di alberghi e illuminata, a cinque minuti da Piazza San Marco.
«Una volta Venezia era un’isola felice» tuona uno dei soci «Adesso è completamente allo sbando». Nonostante il negozio sia anche di fronte agli imbarcaderi, nessuno ha sentito e visto nulla, nemmeno chi abita nel palazzo. Alla mattina, quando la titolare è scesa per aprire, si è accorta subito che la porta di legno massiccio era appoggiata alla parete e che anche la seconda porta di vetro era stata forzata. Quando è entrata ha trovato tutto in ordine, nemmeno un vetro per terra. Tuttavia, avvicinandosi al banco, ha visto che il monitor e il computer mancavano, che la cassa a fianco era stata aperta e la somma di 500 euro sparita. La sorpresa peggiore è arrivata qualche secondo dopo.
Avendo capito che qualcuno si era introdotto, la donna è andata di corsa a vedere se i ladri avevano trovato la cassaforte, nascosta in un posto segreto. Purtroppo la sorpresa è stata amara. La cassaforte, fatta di acciaio spesso oltre un centimetro, con una seconda parete interna di metallo, era stata tagliata con un saldatore. «Hanno spostato gli oggetti di vetro su un tavolo e poi li hanno riposizionati» raccontano i dipendenti. «Qui entra tantissima gente, non abbiamo idea».
La somma trovata all’interno ammonta a seimila euro e tremila dollari, ma se a questi si aggiungono i 500 euro della cassa, si arriva a circa diecimila euro. Situata ai piedi del Ponte del Sepolcro, l’attività è stata aperta 25 anni fa. Ieri pomeriggio i fabbri hanno cambiato la serratura della porta di legno massiccio e spessissimo, tanto che a qualcuno è sorto il dubbio che chi è entrato potesse avere le chiavi. «La porta è di legno ma solida» commenta il socio. «Non è stata tanto forzata. Non so se avevano le chiavi, sono 25 anni che è aperto questo posto, chissà». Di sicuro chi è entrato aveva studiato molto bene lo spazio, ma con la quantità di persone che entrano ed escono è impossibile ricordarsi i volti. Il negozio è ai piedi del ponte, ma si sviluppa all’interno. Non appena entrati i ladri hanno manomesso le telecamere, segno che erano attrezzati, ma comunque le immagini sono sotto verifica dalla polizia, dagli investigatori e dalla scientifica che si sono subito messi all’opera. La titolare ha infatti chiamato subito giovedì mattina le forze dell'ordine che sono arrivate per il primo sopralluogo. «Ormai Venezia è un posto dove ognuno fa quello che vuole» ha detto il socio. «Noi commercianti siamo tassati e abbandonati. Cosa bisogna dire? Tutti sanno, ma in Italia nessuno fa nulla».
Il riferimento è al fatto che chi ha un’attività regolare in questo punto di Riva degli Schiavoni, ogni giorno subisce la vista sui ponti dei venditori abusivi di borse e di selfie, degli artisti di strada (in costume) che obbligano i turisti a pagare fino a dieci euro per uno scatto e di Piazza San Marco assaltata da chi vende rose e piccioni illegalmente. Per il carnevale il servizio di polizia ha coperto a tappeto ogni angolo di San Marco, ma durante l'anno gli abitanti hanno più volte denunciato uno stato di abbandono dell'area, aggravato dalla rapina con fumogeni e da quella di diamanti, entrambe ancora senza colpevoli.
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