Venezia capitale del basket, Reyer in gondola e bagno di folla a Mestre

VENEZIA. «Vogliamo il palazzetto!» Finisce con un coro intonato dai tifosi e dal sindaco-patron Luigi Brugnaro la festa scudetto della Reyer in piazza San Marco. Con tuffo in canale per un raggiante coach De Raffaele.
Per la prima volta nel dopoguerra, una squadra veneziana conquista il titolo italiano di basket. E la festa ieri ha coinvolto tifosi vecchi e nuovi, veneziani, turisti. La Coppa d’argento vinta dagli orogranata sbarca sul Molo alle 18 in punto. La prende in consegna Tomas Ress, capitano e veterano del basket che la alza commosso al cielo. Autografi e scatti con i campioni, sguardi ammirati, cori. «Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi».
Il corteo dei giocatori della Reyer, guidato da Brugnaro, dal presidente Federico Casarin e dal coach Walter De Raffaele viene dalla Misericordia. Il tempio del basket veneziano restaurato sempre da Brugnaro, dove la squadra ha concesso una “prefesta” agli sponsor che l’hanno aiutata in questo campionato. Adesso eccoli sul Molo. Gli americani guardano stupiti gondole e monumenti. Percorrono la piazzetta tra applausi, ali di folla che sventolano bandiere, foto ricordo.
La massa dei turisti stavolta si apre per far passare quell’insolita manifestazione. «Ci siamo ripresi la Piazza», sorride un anziano tifoso. Il caldo torrido non impedisce balli e cori dei tifosi, almeno un migliaio, in maglietta d’ordinanza. Sul palco lo speaker del Taliercio, Steve “Giant” trasferisce per una mezz’ora il palazzetto in Piazza.
Davanti alle Procuratie nuove salgono sul palco acclamati gli eroi della finale scudetto. Ci sono quasi tutti: Filloy, Batista, Ress, Mc Gee, Hagins, Viggiano, Stone, Tonut. Manca Ejim, ieri sposo, e Bramos, che è diventato papà. La festa comincia con il breve discorso di Casarin. General manager diventato presidente dopo l’elezione a sindaco di Brugnaro. Consigliere sempre presente nella panchina di coach De Raffaele. «Un punto importante, un immenso traguardo che resterà per sempre impresso nei nostri cuori», dice, «questo scudetto è di tutti voi». De Raffaele è emozionato. «Stavolta siamo stati bravi... grazie Venezia». Tocca al sindaco-patron. «Poche parole, tanti fatti», attacca, «questo scudetto è un punto importante per far ripartire la città». Cita il fedele Casarin, conosciuto dieci anni fa al momento di rifondare la Reyer per riportarla in serie A, la moglie Stefania. «Sono i nostri due leoni». Sotto, il vero “leone” di peluche con sotto Marco, 20 anni di Spinea, boccheggia felice e si fa fotografare come tante volte a inizio partita.
Poi il lungo corteo in canal grande: direzione Mestre per il grande bagno di folla che ha atteso la squadra fino a notte: tutti a cantare "We are the Champions"
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