Borseggi, emergenza quotidiana a Venezia. Otto denunciati in una settimana
La battaglia contro i ladri in centro storico. Nei giorni scorsi l’arresto compiuto da un carabiniere fuori servizio, poi l’intervento dei Cittadini non distratti

Le mani nelle borse, le dita che si infilano negli zaini e nelle tasche, e prima ancora gli occhi che sbirciano sopra le spalle, per registrare i codici delle carte di credito, da usare subito, nel primo negozio disponibile. La battaglia contro i borseggiatori che battono gli imbarcaderi di Venezia continua, e a difesa dei turisti ignari non si schierano solo le divise delle forze dell’ordine ma anche i cittadini.
Gli stessi carabinieri, poi, sono in servizio anche quando lasciano l’uniforme a casa: è il caso del militare che, mercoledì scorso, ha intercettato un tagliaborse a San Zaccaria mentre non era in turno, assicurandosi che i colleghi accorressero per arrestarlo. In totale, negli ultimi giorni l’Arma ne ha bloccati otto: tutti di origini straniere, due uomini e sei donne.
Il delinquente fermato la scorsa settimana era di nazionalità rumena, il militare in borghese gli ha afferrato il braccio proprio mentre frugava nella borsa della turista bersaglio, ignara di tutto; poi, su quello stesso polso si sono chiuse le manette. Il fermato, con moltissimi precedenti penali, è finito poi davanti al giudice Marco Bertolo, che ha convalidato l’arresto e ha concesso termini alla difesa, rinviando il processo.
Il pubblico ministero Riccardo Palma aveva chiesto la misura del carcere, dati i numerosi reati già registrati a carico dello stesso individuo, ma il giudice Bertolo ha deciso che l’imputato - in attesa del processo - dovrà presentarsi quotidianamente alla caserma dei carabinieri.
Sabato sera, invece, era stata la volta dei Cittadini non distratti, intervenuti in piazzale Roma: anche in questo caso era stato alleggerito del portafogli un turista che aveva appena acquistato i biglietti per il trasporto pubblico agli sportelli automatici, ma i membri del comitato hanno assistito alla scena - ripresa anche con i loro cellulari - e poi sono corsi a circondare il borseggiatore, costringendolo a riconsegnare la carta di credito appena sfilata.
«Le forze dell’ordine fanno l’impossibile, il problema sono le leggi attuali che non consentono di portare a compimento il loro lavoro», denunciava Monica Poli, voce del comitato.
Il secondo appello è rivolto ai negozianti: «Sempre più spesso vediamo che i ladri puntano le carte di credito: leggono il pin durante le operazioni alle biglietterie automatiche e poi corrono a sfruttare la tessera in un negozio, prima che venga bloccata. Non sempre è facile riconoscere i delinquenti quando si presentano alla cassa per pagare, ma bisognerebbe fare attenzione almeno agli acquisti di grande entità, da centinaia di euro: sono quelli utili per svuotare i conti correnti dei derubati».
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