Venezia, arrivano le aree "paccottiglia free"

Il Comune potrà scegliere alcune aree di pregio in cui vietare kebab, pizzerie al taglio o la vendita di souvenir

VENEZIA. Arriva la norma anti-paccottiglia che potrebbe permettere anche a Venezia - con le altre città d’arte - di riqualificare il suo centro storico anche sotto l’aspetto commerciale, mettendo fine all’invasione di botteghe di souvenir, finti vetri, pizzerie al taglio e kebab.

È stata approvato nel Consiglio dei ministri dell’altra sera all’interno di un decreto legislativo che passerà ora al Parlamento e che, una volta approvato anche in sede parlamentare, permetterà ai sindaci non solo di tutelare le botteghe storiche ma anche interi pezzi di città.

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.11.2013.- Rissa la scorsa notte al pizza e Kebab in calle rimpeto la sacrestia, rotta insegna e vetrinetta.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.11.2013.- Rissa la scorsa notte al pizza e Kebab in calle rimpeto la sacrestia, rotta insegna e vetrinetta.

COSA PREVEDE «La norma», ha dichiarato subito dopo l’approvazione il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, «prevede che i Comuni, d’intesa con le Regioni, possano individuare zone aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui vietare o subordinare ad autorizzazione l’esercizio di attività commerciali non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale». Plaude già all’iniziativa il sindaco di Firenze Dario Nardella, che aveva già varato nei mesi scorsi un regolamento comunale restrittivo verso le nuove aperture di negozi turistici. «I sindaci potranno finalmente valorizzare le botteghe storiche delle proprie città», dichiara, «e allo stesso tempo vietare le attività commerciali non compatibili con la tutela del nostro patrimonio culturale. Basta con i negozietti di cianfrusaglie. Riprendiamoci i nostri centri. Perché questa è una norma che aspettavamo da anni, fondamentale per l’Italia tutta».

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 14.06.2015.- Banchetto Souvenir. Ponte di Rialto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 14.06.2015.- Banchetto Souvenir. Ponte di Rialto

I TEMPI Ci vorranno i tempi tecnici, però, perché la norma sia approvata in Parlamento - almeno un anno - evitandone possibili modifiche nelle Commissioni parlamentari. Non a caso il testo è per ora “blindato”, proprio per evitare possibili assalti delle “lobby” del commercio turistico. Un provvedimento, però, che va anche nella direzione che vuole il piano degli interventi presentato dal sindaco Luigi Brugnaro in Consiglio comunale e per quanto riguarda le attività commerciali recita: «Si valuteranno specifiche disposizioni per limitare l’espansione di esercizi destinati a turisti a favore di attività per la residenza. Starà perciò al sindaco - d’intesa con la Regione - stabilire quali aree di Venezia potranno essere messe “sotto tutela” dal punto di vista commerciale al di là di San Marco e Rialto. Essendo Venezia interamente un centro storico, c’è solo l’imbarazzo della scelta delle zone più intasate: da Campo San Geremia a San Filippo e Giacomo, da Strada Nuova a Riva dei Sette Martiri.

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 14.06.2015.- Banchetti Souvenir. San Geremia
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 14.06.2015.- Banchetti Souvenir. San Geremia

I COMMENTI Vede il provvedimento come una carta importante per la riqualificazione turistica di Venezia anche il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, che ha anche ora la delega per i rapporti con i siti Unesco come Venezia. «Quando il decreto sarà approvato», commenta, «il sindaco avrà in mano uno strumento efficace per tutelare finalmente le attività tradizionali veneziane, a cominciare da quelle dell’artigianato, e i negozi storici, ponendo finalmente un argine all’invasione delle botteghe di souvenir, vetri finti e paccottiglie varie che dequalificano l’immagine della città. Non si tratta di mettere un freno al commercio, si tratta di salvare l’offerta culturale e l’immagine di una città come Venezia che non è fatta solo dal suo patrimonio monumentale e artistico, ma anche dalle attività che in essa vivono. L’Unesco sarà attenta a cosa accade in questa città e non dimentichiamo che tra circa un mese si esprimerà anche sul dossier che i suoi esperti hanno predisposto dopo la visita dello scorso anno, densa di preoccupazioni».

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