Venezia, arriva dagli abissi la mostra di Hirst

VENEZIA. Dal fondo dell'oceano alla luce primaverile di Punta della Dogana e Palazzo Grassi, in un tripudio di incrostazioni marine, coralli, spugne, conchiglie. Un po' tesoro dei mari un po' parco giochi, dopo un astuto lancio pubblicitario durato mesi, l'attesa doppia mostra di Damien Hirst è stata infine svelata oggi alla stampa in attesa dell'inaugurazione ufficiale di sabato con la famiglia Pinault al completo.
In esposizione duecento opere, tutte inedite, alcune di grandi dimensioni, alte fine a 18 metri, fatte di materiali preziosi come l'oro e l'argento, o almeno pregiati, come il bronzo e il marmo, frutto di un progetto complesso a ambizioso che ha richiesto diversi anni di preparazione e svariati milioni di euro.
"Treasures from the Wreck of the Unbelievable" - letteralmente "Tesori dal relitto dell'Incredibile" - porta all'asciutto il prezioso carico della nave "Unbelievable" dove tutto sembra vero ma è finto. L'artista inglese 52 anne, amato e odiato a ondate, sorvegliato speciale degli animalisti per via della sua ossessione di mettere sotto formaldeide le mucche squartate, questa volta ha scrutato gli abissi e ha portato alla luce conchiglie spettacolari ,intrecci di alghe, intere barriere di corallo sparse su corpi che tengono leoni al guinzaglio o hanno le fattezze di Sienna Miller, o sembrano divinità marine, un po' sirene un po' dee del kitch. Ce n'è anche per l'autore: una statua autoritratto con un topolino in mano semi-ricoperta di plancton. Fino al 3 dicembre.
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