Venezia, Arianna colpita dal virus a 46 anni: «Ci regalavi sempre il tuo sorriso»

Arianna Busetto
Arianna Busetto

MURANO. «Quando guarirò mi inviterete tutti a pranzo o a cena». Così aveva scritto lo scorso 19 marzo, Arianna Busetto Arcisa. Nella speranza che, nell’arco di pochi giorni, sarebbe riuscita a riprendersi.

E invece la donna, 46 anni, è morta dopo aver contratto il Covid-19, lasciando senza parole gli amici che aveva lasciato a Murano, dove era nata e cresciuta, e gli amici che aveva trovato nel Mantovano, a Viadana, dove si era trasferita da circa vent’anni. Viadana, poco più di ventimila abitanti, tra Mantova, Parma e Modena, è uno dei luoghi in cui del Mantovano in cui il coronavirus ha colpito più duro. Fino a un paio di anni fa Arianna Busetto lavorava per la Seletti, azienda di arredamenti di design di Cicognara mentre nell’ultimo periodo lavorava come impiegata in un’azienda di Colorno.

A Venezia conservava molti amici, con loro si trovava ogni Natale, quando tornava per qualche giorno. Quelli della classe 74 di Murano. In città aveva lavorato come receptionist in alcuni importanti alberghi, come l’Europa Regione e il Bauer. «Murano occupava ancora uno spazio importante del suo cuore», ricordano gli amici dell’isola. Di lei dicono che era «solare. Sapeva renderti allegro con poco. Quando tornava ci contattava sempre per andare a bere uno spritz e fare una chiacchierata». Alcuni dei suoi amici l’avevano sentita sabato. «Sembrava che si fosse ripresa, ci aveva raccontato la grande professionalità dei medici, e poi domenica è arrivata la terribile notizia».

Per ricordarla gli amici hanno organizzato una messa online, che sarà trasmessa oggi alle 18.45 sul canale Youtube Foyer Catholique Européen. Nel Mantovano Arianna era impegnata anche come volontaria della Croce verde di Viadana e nel tempo libero le piaceva molto ballare, appassionata di kizomba, frequentava con regolarità locali e feste di balli latino-americani. Una donna che gli amici di Viadana, come quelli di Murano, descrivono come piena di vita e di energia. Purtroppo soffriva di una patologia cardiaca. Era ricoverata all’Oglio Po dal 3 marzo. Con il passare dei giorni aveva reagito alle cure e stava migliorando, a piccoli passi. E agli amici aveva confidati di sentirsi fuori pericolo. Domenica mattina un’improvvisa crisi cardiaca le ha spento il sorriso per sempre. —

F.fur..

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