Venezia, apre a San Polo l’edicola dei "visionari"

La rivolta dei piccoli: commercianti di borse danno spazio alle riviste

VENEZIA. La rivolta dei piccoli è iniziata e promette di espandersi. Contro le grandi marche, contro una parte di città a misura di turista, contro chi non lascia spazio all’internazionalità, ecco levarsi la voce di chi invece vuole una Venezia viva.

Parliamo di Omar Pavanello e Anna Tonti, coppia nella vita e nel lavoro, visionari concreti, che coltivano i sogni ogni giorno con la stessa cura di chi pianta un piccolo seme avendo fiducia che ne nascerà un baobab. Domenica dalle 18 alle 21 il frutto di tanta grinta si vedrà esposto in «Magwall», un’intera parete di riviste indipendenti realizzata all’interno del negozio del brand “Declare”, in Calle Seconda dei Saoneri 2671 a San Polo.

In una città dove le edicole scompaiono, lentamente, Pavanello e Tonti hanno deciso infatti di aprire una edicola di magazine che difficilmente si trovano in commercio, ma che riflettono i nuovi linguaggi contemporanei. «L’idea iniziale è stata quella di condividere un nostro spazio per fare squadra» spiegano dal negozio che vende borse realizzate da loro, lanciato dal trevigiano Pavanello nel 2013.

«La realizzazione è stata possibile quando abbiamo incontrato il gruppo di artisti perugini “Edicola 518” che ha ristrutturato una vera e propria edicola abbandonata, la numero 518, e ha iniziato a vendere riviste indipendenti. Dopo esserci conosciuti, abbiamo deciso di collaborare. Loro ci propongono una selezione di magazine che noi selezioniamo ulteriormente». Oltre cinquanta le riviste che raccontano il mondo usando dei linguaggi nuovi che uniscono una grafica impeccabile e creativa ai contenuti più diversi.

“Food for Fashion” è un magazine che si occupa di cucina in modo anticonvenzionale e che propone un numero con scatti del fotografo cinese Ren Hang, suicidatosi un anno fa: «Qui ci sono anche ricette, ma sono raccontate unendo ingredienti a immagini irriverenti» spiega Tonti, anche ottima cuoca. Impossibile rimanere indifferenti davanti a una parete di carta che sembra dirti «prendimi, usami, sfogliami» come la rivista italiana «Sirene», realizzata con pagine fatte di alghe lagunari di scarto, realizzate dal veneziano Favini. O come il magazine sugli animali «The dog» con scatti degli amici a quattro zampe che mostrano una grande linguona che fa da cornice a foto di paesaggi. Per non parlare della rivista newyorkese “Banana”, ideata dagli asiatici di terza generazione che raccontano la loro ricerca d’identità in un mondo pluriforme.

Quello che rende lodevole l’iniziativa è che il ricavato va direttamente a “Edicola 518”: «Noi viviamo grazie al nostro brand, ma vogliamo promuovere una forma di solidarietà tra noi piccoli, in modo che ci possiamo aiutare a vicenda contro i grandi marchi o le grandi società editoriali che rischiano di schiacciarci» raccontano. «Quando abbiamo sentito della chiusura dell’edicola in stazione ci siamo rimasti malissimo, non è possibile che i proprietari siano costretti a pagare 15 mila euro al mese, bisogna fare qualcosa. La nostra edicola è anche una protesta contro questa politica che vuole cancellare i piccoli. Negli ultimi mesi hanno aperto la fumetteria Zazà, la MarcoPolo in Giudecca, Sulla Luna in Fondamenta Nuova, un segnale per la città. La cultura dà vita, soprattutto quando viene portata avanti insieme».

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