Venezia, l’antipaccottiglia diventa regolamento: «Intervenuti su oltre la metà delle nuove aperture»
Dopo il passaggio in giunta, ora la discussione in commissione fino all’approdo in consiglio comunale. L’assessore Costalonga: «Nei tre anni di sperimentazione nessuno ha fatto ricorso».

La delibera antipaccottiglia pronta a diventare regolamento, dopo i tre anni di sperimentazione, e in tema di decoro, quattro sacchi di merce confiscata in zona campo Santo Stefano dalla polizia locale. Continuano le azioni di Ca’ Farsetti per il decoro della città: la delibera antipaccottiglia, che intanto ha incassato il via libera della giunta, si avvia a diventare permanente. «Vorrei rimarcare che operiamo in un libero mercato, quindi chi chiede che venga estesa a tutta la città deve tenere presente che la normativa è stringente e che possiamo intervenire solo su zone ben precise. Altrimenti, rischieremmo di vanificare il lavoro fatto: in questi tre anni nessuno ha fatto ricorso», sottolinea l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga. Il testo ora passerà in commissione consiliare (oggi il primo step, poi di nuovo il 14 e il 17 aprile) fino ad approdare in consiglio comunale.
Come funziona
In sostanza, l’antipaccottiglia mette fine al fenomeno “apri chiudi” di quelle attività di cineserie e souvenir di bassa qualità lungo le linee di maggior flusso turistico della città. «A tale proposito, ho chiesto alla polizia municipale e al sindaco di fare una revisione, ci sono calli diventate di maggiore flusso che andrebbero aggiunte», dice Costalonga, «intanto, con la delibera così com’è, siamo intervenuti sul 70 per cento delle nuove aperture». Rispetto alla possibilità di allargare ulteriormente il raggio d’azione dell’antipaccottiglia, Costalonga bussa la porta a Roma. «Sto lavorando a livello parlamentare con la Lega perché si legiferi in modo da intervenire su tutto il centro storico, ma bisogna aspettare l’iter», dice l’assessore.
L’attenzione alla filiera del vetro
Con la resa strutturale della delibera in regolamento, diventano stabili anche le commissioni di verifica e i controlli periodici della polizia locale, con l’obiettivo di intensificarli. Poi, viene data particolare attenzione alle attività di vendita del vetro che dovranno garantire i consumatori attraverso la tracciatura della filiera di produzione e l'esposizione del Marchio Vetro Artistico Murano del Consorzio Promovetro. «Firenze, Milano e Napoli si sono interessate alla nostra delibera», ricorda Costalonga, «la chiave è avere un dialogo continuo con le associazioni di categoria e anche avere il coraggio di legiferare in questo senso: è anche una questione politica, per me non c’è differenza tra cittadino comunitario o extracomunitario perché l’importante è tutelare Venezia».
I controlli della polizia locale
A proposito di tutela della città e del decoro, proprio in questi giorni la polizia locale ha dato esecuzione a un’ordinanza di confisca di merce sequestrata lo scorso settembre nella zona di campo Santo Stefano. Il provvedimento è stato emesso in seguito alla mancata corresponsione delle sanzioni previste dal Regolamento per il Commercio su Aree Pubbliche, che stabilisce la confisca della merce in caso di mancato pagamento. Il titolare del posteggio, pur avendo richiesto la rateizzazione della sanzione, non ha poi versato le rate previste.

La Polizia Locale ha quindi recuperato i quattro sacchi sigillati contenenti cappelli, borse, ombrelli, calamite, portachiavi e maschere, precedentemente lasciati in custodia presso il magazzino della ditta, e li ha trasferiti al comando. Altri controlli si sono svolti nel sestiere di Santa Croce, in particolare su Fondamenta San Simeon Piccolo, dove è stato ispezionato un posteggio di souvenir, a cui sono state notificate varie diffide con l’obbligo di ripristinare le condizioni autorizzate.
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