Venezia, al liceo Foscarini come all’Onu: delegati da otto Paesi

Fino al 4 marzo, la scuola si trasforma nel Palazzo di Vetro di New York, con studenti da Messico, Stati Uniti, Spagna, Francia, Olanda, Austria e Germania, più Italia

Foscamun, la scuola si trasforma nell'Onu: l'inno cantato dai bambini

VENEZIA. Fino a domenica 4 marzo, il liceo Foscarini si trasforma nel Palazzo di Vetro di New York.

Studenti in arrivo ad Messico, Stati Uniti, Spagna, Francia, Olanda, Austria e Germania, più Italia, si troveranno a Venezia per discutere di temi di strettissima attualità: dalla tratta degli esseri umani alla protezione delle minoranze linguistiche, dai bombardamenti in Siria che sembrano non avere fine fino al fenomeno dei bambini soldato, costretti a conoscere la guerra quando invece dovrebbero stare a giocare a pallone.

Le diplomazie dei paesi lavoreranno fianco a fianco, per individuare possibili soluzioni ai problemi trattati. Un’opportunità rara, impreziosita dal fatto che a rappresentare i paesi saranno studenti e studentesse provenienti da tutto il mondo.

È la quinta edizione del Foscamun, progetto realizzato dal liceo classico Foscarini con il patrocinio delle Nazioni Unite.



Presentato nei giorni scorsi a Ca’ Farsetti, 83 studenti veneziani (coinvolto anche il Benedetti-Tommaseo e l’Oberdan di Trieste) e 59 delegati dei paesi ospitati si troveranno a simulare i classici dibattiti che avvengono alle Nazioni Unite.

I ragazzi saranno divisi in 8 commissioni: Disec, Fao, Unep, Umesco, Unhcr, Unicef, Undoc e Who. Rigorosamente in inglese (ad eccezione della commissione Unesco, nella quale di regola è utilizzato il francese), ciascun gruppo di studenti dovrà rappresentare la posizione di un paese e i suoi obiettivi nello scenario globale. Fino a raggiungere una (ipotetica) soluzione condivisa di un problema specifico.

Da quest’anno, sarà presente anche la Corte Internazionale di Giustizia, in cui “avvocati e giudici” discuteranno il caso di Srebrenica. Temi non semplici, dunque, ma che rappresentano certamente un arricchimento culturale per gli studenti. «Non solo una simulazione, per noi è un’opportunità per confrontarci con culture diverse e migliorare il nostro inglese», spiega Maria Anfodillo, studentessa al quarto anno e segretaria generale di Foscamun. L’iniziativa si prefigge di avvicinare i giovani all’arte della diplomazia e delle relazioni internazionali. «Siamo l’unica scuola pubblica a organizzare questa manifestazione, con l’impegno di studenti e professori anche al di fuori dell’orario di lavoro», dichiara la professoressa di inglese Antonella Antonelli.

Accanto a lei per la presentazione del progetto anche i docenti Giorgia Caprani, Michele Gottardi, il dirigente Massimo Zane e l’assessore Paola Mar.



 

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