Venezia, a passeggio col cane tra le tombe: proteste al cimitero

Scene di ordinaria maleducazione all’isola di San Michele. Il diacono Fasan : «I divieti esistono, ma nessuno li rispetta» 

VENEZIA. Un uomo porta a passeggio il suo cane, un altro fuma, un altro ancora divora un panino. Potrebbero essere le immagini che si vedono quotidianamente in un qualsiasi parco. Invece è quello che succede – a pochi giorni dalla ricorrenza dei defunti – nel cimitero monumentale di San Michele.

Scene di ordinaria maleducazione. Di poco rispetto per il luogo e per chi vi si reca per pregare e ricordare i propri cari che non ci sono più. Eppure dentro e fuori la “città dei morti” sono piazzati giganteschi cartelli di divieto bilingue, in italiano e inglese che elencano anche con figure i comportamenti vietati per il rispetto della sacralità del luogo: vestire in modo non confacente, fotografare e filmare, disturbare i visitatori e lo svolgimento dei riti religiosi, sostare per consumare cibi o bevande, fumare, portare animali, abbandonare rifiuti.

Il cartello informa che esiste un regolamento comunale di polizia urbana che sanziona e segnala i trasgressori. Da anni i veneziani protestano e chiedono un servizio di sorveglianza. «I cartelli ci sono ma tanti residenti e turisti non li osservano. Qui non c’è sorveglianza, un vigile, nemmeno un controllore all’entrata del cimitero. Ce ne sarebbe bisogno», dice il diacono Guglielmo Fasan della diocesi che ogni giorno feriale dalle 8, 30 alle 12 presta il suo servizio in cimitero e ne vede di tutti i colori. Il rettore è monsignor Ettore Fornezza che si divide tra San Michele e Torcello.

Domenica, giorno festivo, per la vicinanza della commemorazione dei defunti il diacono Fasan era là. «In questi giorni numerose persone, soprattutto anziane, mi chiedono di benedire le tombe dei loro cari come anni fa facevano i dodici frati francescani. È uno dei miei compiti ma i pellegrini hanno nostalgia della presenza affettuosa dei religiosi». Vivevano nel convento ora abbandonato. «Le finestre sono spalancate, l’acqua entra. È tutto un degrado», spiega il diacono. Di recente il Comune ha restaurato una porzione del convento. «È priva di arredamento e sarà adibita a canonica. C’è un progetto tra la Curia e il Comune finalizzato a inserire una piccola comunità religiosa, quattro o cinque frati. La diocesi sta cercando ma finora nessun ordine ha dato disponibilità», conclude il diacono Fasan.

In attesa del vaporetto una famigliola di Chioggia si lamenta. Il figlio Diego racconta che il viaggio è durato quasi due ore: «Ogni anno accompagno i miei genitori acciaccati. È una spesa. Perché l’Actv con la domenica vicina non ha messo qualche corsa gratuita?». Nel frattempo è già stato installato il pontile provvisorio per regolare l’afflusso delle persone e lungo i viali colorati di crisantemi gialli è un via vai di residenti che recitano preghiere sulle tombe e portano fiori. Un mazzo di crisantemi San Carlino costa quattro euro. «I prezzi sono fermi da un paio d’anni», precisa la fiorista Comin che dal 2001 ha un negozio nei pressi delle Fondamenta Nuove. «Gli anziani acquistano i mazzetti di fiori di plastica in sostituzione di quelli freschi. Quest’anno speravamo di vendere di più considerando che hanno chiuso due fioristi, il chiosco qui vicino e il negozio di Murano; la gente compera sempre meno fiori».


 

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