Venezia 75, crescono i biglietti venduti e i giovani in sala
VENEZIA. È positivo il bilancio di metà mostra, per Venezia 75, secondo i dati provvisori resi noti dal presidente della Biennale Paolo Baratta e dal direttore Alberto Barbera. Fra biglietti e abbonamenti venduti +9% sul 2017, con un +18% sugli accrediti rilasciati. Le presenze in sala sono ad ora 77.783 contro i 66.152 dello stesso giorno di Mostra del cinema riferito al 2017.
Molte le proiezioni sold out con il pubblico lasciato fuori per il tutto esaurito. Anche la sezione Virtual Reality è in crescita con 5.900 presenze contro le 4.500 del 2017. Ma è in generale la percezione della "popolazione" del festival ad essere cresciuta con lunghe file davanti le sale di proiezione e nei stessi luoghi di ristoro, con molti giovani in giro.
È stato un successo, tra l'altro, l'accredito speciale per i giovani, acquistabile prima di Venezia75, a prezzo ridotto on line: 1100 accrediti in pochissimo tempo, come hanno sottolineato Baratta e il direttore della Mostra Alberto Barbera.
Nel giorno di boa è prematuro parlare di Leoni d'oro, sabato 8 settembre la cerimonia di chiusura, ma se il presidente della giuria, il messicano premio Oscar Guillermo Del Toro dovesse premiare Roma del messicano Alfonso Cuaron (peraltro tra i film più belli e applauditi) potrebbe esserci qualche imbarazzo da conflitto d'interessi?
«È un problema che ci siamo posti - ha detto all'Ansa Alberto Barbera - quando abbiamo visto il film di Cuaron, ma poi lo abbiamo selezionato. Sarebbe stato ingiusto negare la competizione a Roma per questo. Contiamo sulla credibilità e la correttezza di Del Toro come presidente che peraltro ha detto che in giuria 'non ci sono persone disposte a farsi imporre premì».
Uno dei favoriti, Roma, come pure il western dei fratelli Coen The Ballad of Buster Scruggs e l'ancora da vedere 22 July di Paul Greengrass sono tre film di Netflix: Venezia potrebbe essere il primo festival ad assegnare un Leone ai colossi dello streaming che con Cannes hanno fatto a braccio di ferro?
«Netflix per me - ha risposto all'Ansa Barbera - è un player al pari degli altri. Se dovesse vincere un film Netflix è perchè stanno facendo una politica di investimenti sul cinema di qualità».
L'accoglienza in generale dei critici sui film di Venezia 75, ha proseguito il direttore, «non è mai stata così alta, tre o quattro stellette su cinque con poche eccezioni» (il deludente The Mountain, ndr). Barbera ha risposto a distanza alle critiche del regista Jacques Audiard («i film non hanno sesso e neppure i festival, ma vedo però poche direttrici di festival in giro, come mai? E poi c'è un altro problema, in giro si vedono sempre le stesse facce»): «anche io potrei dire lo stesso di lui». .
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