Venezia, 7 su 10 puntano su Moretti

I risultati nella nostra provincia: Rubinato a testa alta con il 30 per cento. Ma ai seggi sono andati solo in 7.881
In una combo Alessandra Moretti (S), Antonino Pipitone e Simonetta Rubinato. ANSA
In una combo Alessandra Moretti (S), Antonino Pipitone e Simonetta Rubinato. ANSA

VENEZIA. Nel primo pomeriggio ci si è messa anche la pioggia ad allargare il solco con primarie per l’elezione del segretario del Pd, un anno fa, quando si presentarono ai seggi 36 mila elettori, 15 mila solo a Venezia. Ieri, per scegliere il candidato del centro-sinistra che dovrà sfidare Zaia in primavera si sono presentati in 7881 nei 96 seggi della provincia, 2473 nel comune di Venezia, due elettori su dieci rispetto allo scorso dicembre. Ha vinto Alessandra Moretti.

A Venezia l’euro-parlamentare vicentina si è guadagnata il consenso di quasi 7 elettori su dieci (il 67,7%), cinque punti in meno però (62%) in Comune di Venezia. La principale avversaria, Simonetta Rubinato, sempre del Pd, si è fermato sotto il 30% mentre Antonino Pipitone (Idv) al 2,5%. La Rubinato è stata molto votata a Quarto - dove era sostenuta dal sindaco Silvia Conte - e in molti comuni del Veneto orientale, e si è difesa bene anche in centro storico.

Ma il dato sul quale più si è discusso per tutta la giornata di ieri è stato quello relativo all’affluenza. A mezzogiorno al seggio allestito al municipio di via Palazzo a Mestre per i tre volontari in servizio non c’era altro da fare che stiracchiarsi impegnando il tempo in attesa del prossimo elettore. «Mi sa che qui», confidava uno dei tre, «va a finire come in Emilia». Non finirà proprio così male - scopriranno i volontari in serata - anche se lo scorso otto dicembre non c’era molto tempo per i commenti ai seggi, tanto lunga era la fila di militanti pronti a scegliere tra Civati, Cuperlo e Renzi, che poi si impose con il 64% delle preferenze, pari a oltre 23 mila voti. Questa volta è andata in modo diverso: alle 12 avevano votato 3.700 elettori - e la speranza era di chiudere la giornata a 10 mila - poi è arrivata la pioggia è alle 17 i votanti erano solo 6 mila e spiccioli. Citando una commedia degli anni Ottanta: «Dove stanno i ragazzi?». C’è chi sostiene che, a differenza di dicembre, siano stati a casa perché non c’era storia. «Era abbastanza prevedibile», dice il segretario provinciale del Pd, Marco Stradiotto, «come sarebbe andata a finire». È un risultato che può mettere a rischio le primarie per trovare il candidato sindaco a Venezia del Pd? «Non scherziamo, le primarie per il candidato a sindaco sono una cosa seria». Anche se è inevitabile che l’esito del voto di ieri, il peso degli schieramenti, possa incidere sulle scelte - e gli accordi - dei candidati a sindaco. Bicchiere mezzo pieno per il segretario comunale del Pd, Emanuele Rosteghin: «Il numero degli elettori resta comunque superiore a quello degli iscritti, e il confronto con le primarie di dicembre non si può fare, perché non c’è stata lo stesso battage mediatico. Sono sicuro che, con le primarie per il sindaco il dato tornerà a salire. È stato comunque un esempio di partecipazione grazie a decine di volontari impegnati fin dalle 7».

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