Venezia, 25 aprile tra Bella Ciao, flash mob e consegna a casa del bocòlo

VENEZIA. Video e foto per raccontare il 25 aprile a Venezia: tra Festa della Liberazione e di San Marco.
Il sindaco Brugnaro che canta con i partigiani dell'Anpi "Bella ciao" davanti al monumeto alla Partigiana, i centri sociali che fanno un flash mob in città richiamando la Polizia sulle moto d'acqua, le molte bandiere tricolore alle finestre, uno sparuto gruppo di venetisti in Piazza San Marco controllato dalle forze dell'ordine. Il coro della Fenice che canta l'inno d'Italia via social.
Ma a Venezia, 25 Aprile è anche la festa di San Marco: ed ecco la messa del patriarca Francesco Moraglia in una basilica deserta e la consegna a domicilio del tradizionale bocòlo, organizzata dai fioristi veneziani in questi tempi di quarantena.
La Resistenza «continua ancora oggi grazie alla passione dei volontari, che donano se stessi agli altri: questa è la resistenza civile e democratica che fa onore alla nostra libertà, che resiste di fronte agli egoismi e alle diffidenze contro le provocazioni», ha detto il sindaco Brugnaro. Due le cerimonie, una in laguna e una in terraferma, con i gonfaloni di Anpi, AssoArma e altre associazioni.
Il flash mob del centro sociale Morion a Venezia

L'inno d'Italia via social del coro del teatro la Fenice
"Bella Ciao" nel linguaggio dei segni dall'Anpi Venezia
Consegna a domicilio del "bocòlo" per l'amata: la tradizione si adegua alla quarantena per coronavirus
Messa "solitaria", ma via social, del patriarca Francesco Moraglia nella basilica di San Marco vuota a causa della quarantena. «Gli uomini non sono isole e se qualcuno aveva tale convinzione, Covid-19, in poche settimane, ha dimostrato che gli uomini sono una famiglia, una volta si usava questa espressione "famiglia umana"», ha detto il patriarca Moraglia durante l’omelia in modalità "virtuale". «Covid-19- ha detto ancora il patriarca Francesco, ricordano quello che ha definito l’abisso delle economie africane - ci ha ricordato che il vivere per l’uomo è sempre un convivere». L’appello alla politica è di cercare di realizare un mondo migliore. «Abbiamo prodotto molto in termini di benessere e siamo caduti nel consumismo. Scienza e tecnica hanno dato molto all’uomo, in termini di conquiste e realizzazioni, ma non hanno saputo dargli ciò che era necessario, ossia un’anima, una saggezza, un’etica in grado di governare l’enorme potenziale della tecno-scienza. Un uomo che non sa mettere in questione e ripensare il sistema che ha costruito e in cui vive con gli altri - ha poi concluso - è destinato ad esserne divorato».

A Marghera è la voce dell'attore Ali Jusuf Dirie a intonare "Bella Ciao"
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