Veneto acque cede I tubi dell’acquedotto gestione alla Veritas

Veneto Acque ha trasferito a Veritas parte della rete del Savec, il Sistema acquedottistico del Veneto centrale. Un’infrastruttura, realizzata da Veneto Acque con Veritas e i gestori idrici pubblici Acque Venete di Monselice ed Etra di Bassano del Grappa per le province di Venezia, Padova, Rovigo e Vicenza. Il Sistema degli acquedotti del Veneto centrale è formato da 150 km di tubi, nuovi pozzi di prelievo per 950 litri/secondo e nuovi serbatoi di accumulo capaci di contenere 7.000 metri cubi, con un investimento complessivo di 170 milioni di euro. Grazie al nuovo campo pozzi di Camazzole, a Carmignano di Brenta (Pd), sarà possibile rifornire di acqua potabile le aree orientali delle province di Padova, Rovigo e Venezia (Chioggia, Cavarzere e Cona). Circa 600.000 persone attualmente utilizzano l’acqua del Po e dell’Adige, con costi di potabilizzazione elevati e qualità organolettiche mediocri. Veneto Acque ha ceduto a Veritas anche la grande condotta posata sul fondo della Laguna (800 mm di diametro) che parte da Venezia, dalla centrale di Sant’Andrea, e rifornisce Chioggia, Sottomarina e le isole di Lido e Pellestrina con l’acqua Veritas, parte di falda e parte potabilizzata nell’impianto di Ca’ Solaro, a Mestre. L’obiettivo del progetto è garantire forme alternative di approvvigionamento idrico nelle zone a rischio idrico a causa della risalita del cuneo salino. L’investimento di Veritas nel 2020 è stato di oltre 7 milioni di euro, ai quali si aggiungono 10 milioni di contributo a fondo perduto, ma non recuperati attraverso la tariffa, quindi esclusi dalle bollette idriche che pagano i cittadini. Soddisfatto il presidente Vladimiro Agostini. —

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