Venetista si barrica nell’auto per nascondere targhe false
CESSALTO. Ci sono rimasti di sale. Loro, agenti della polizia stradale, gli avevano semplicemente chiesto di scendere dall’auto, perché avevano notato alcune irregolarità nella targa. Risposta? L’uomo, un cinquantenne sandonatese, si è barricato dentro la sua vettura, parcheggiata nell’autogrill che si trova all’altezza del casello di Cessalto. Ovviamente non poteva finire qui: l’automobilista ha iniziato a dire (o meglio, a gridare) che lui era un uomo in carne e ossa e aveva tutto il diritto di starsene dentro la sua auto.
All’inizio i poliziotti non avevano fatto caso a una frase buttata lì: «Io non riconosco lo Stato italiano» Dopo i primi minuti di smarrimento, gli agenti hanno iniziato a insistere: «Sono un uomo in carne e ossa, ho tutto il diritto di rimanere qui», l’unica frase che sembrava saper dire. I poliziotti d’un tratto hanno iniziato a preoccuparsi. La singolare vicenda infatti è andata in scena domenica pomeriggio, poco dopo le 15, quando la temperatura sfiorava i trenta gradi. Gli agenti speravano che la situazione si modificasse quando il cinquantenne ha deciso di chiamare il fratello. Speravano che lo facesse scendere a miti consigli: nemmeno per idea. Quando le cose hanno iniziato a mettersi male, con il nulla osta del pubblico ministero di turno, gli agenti sono passati alle maniere forti. Hanno forzato la portiera della vettura di fronte agli sguardi attoniti delle persone che si erano fermate per una sosta in autogrill e lo hanno fatto scendere. Lì i poliziotti hanno capito chi avevano davanti: un venetista super convinto. «Io non riconosco la vostra autorità», continuava a ripetere, «io non riconosco lo Stato italiano».
Quando hanno iniziato a verificare i suoi documenti sono però iniziati i guai. Nella sua automobile gli agenti hanno rinvenuto una serie di targhe fasulle. Poi sono iniziate ulteriori verifiche: patente, non valida; carta di circolazione, non valida; auto, radiata. L’uomo è stato riportato a casa dal fratello.
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