Venetika apre i battenti tra musica bollicine e bambini festanti

A far rinascere lo storico locale veneziano e riportarlo agli antichi fasti, due imprenditori locali, Raffaele Scarpa e Marino Oniga

Marta Artico

Non solo turismo, ma anche tradizione. Grande festa bagnata da bollicine e musica, sabato 25 agosto, per il taglio del nastro di Venetika, che ha aperto i battenti tra la Strada Nuova e la Fondamenta della Misericordia, in una zona leggermente appartata e tranquilla, appena fuori dai grossi flussi turistici e dalla vicina movida.

Un ristorante già conosciuto dai veneziani, «luogo di incontro e di grande accoglienza, capace di coniugare tradizione culinaria del territorio, innovazione, qualità delle materie prime», come scrivono i fondatori.

Musica e brindisi per grandi e piccoli

Per l’occasione si è cimentato in un concerto il piccolo Alvise Oniga, che a 5 anni già suona il violino e ha voluto non solo fare una sorpresa ai genitori cimentandosi in brani di Bach e Paganini, ma anche portare con sè un sacco di coetanei dei comitati bimbi veneziani, per far vedere che a Venezia i bambini ci sono e se ne riappropriano. «Abbiamo portato tutti i bimbi qui» spiegano i titolari «percheè Venezia è viva e da vivere»

La tradizione rivive

Tra i presenti anche l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga: «Sono felicissimo di questa inaugurazione, soprattutto perché si tratta di un locale storico, io ci sono cresciuto in questa zona. Quindi la riapertura di un’osteria tipica di Venezia è già un fatto positivo, ancora più positivo che l’idea sia venuta a due veneziani, due imprenditori conosciuti, in gamba, che puntano sull’alta qualità. Inoltre aprono in una zona non turistica, quindi c’è un nuovo locale per i veneziani e non solo per i turisti, di cui c’è grande bisogno a Venezia»

A far rivivere il locale Lele Scarpa e Marino Oniga, i due veneziani proprietari:

Venetika ai blocchi di partenza

La coppia di ristoratori, già fondatori della famosa Ristoteca Oniga in campo San Barnaba, dopo la vendita nel 2022, hanno deciso di trasportare la loro esperienza e il loro entusiasmo vicino al Ghetto e di riportare in vita un locale storico, in una zona ancora molto abitata.

«A fare la differenza un’attenzione particolare all’accoglienza, al cibo come esperienza di convivialità, al benessere» raccontano in una nota «che passa attraverso una scelta rigorosa delle materie prime, alla genuinità dei prodotti (con moltissimi ingredienti biologici e a chilometro zero) uniti al profondo legame con la propria città)

Venetika è il punto di arrivo della storica coppia di ristoratori a cui si unisce Deborah, una giovane chef emergente, originaria del litorale veneto, ma ormai veneziana d’adozione.

La scelta del nome

La scelta del nome non è casuale: Marino e Lele da sempre innamorati della loro città natale, hanno voluto ricordare le radici passate della Venezia marittima. In latino Venetia marittima, in greco appunto Venetika, un territorio dell’Impero Bizantino corrispondente alla fascia costiera dell’antica Venetia, cioè alle coste degli odierni Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Da qui un forte legame dei due ristoratori con l’area descritta, un rapporto continuo e costante negli anni, alla scoperta di piccole produzioni locali, e di eccellenze del territorio.

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