Veneta Filati, si apre uno spiraglio
MEOLO. Si apre uno spiraglio nella vertenza della Industria Veneta Filati, l’azienda di Meolo che ha annunciato l’avvio delle procedure di licenziamento per 21 dei 76 dipendenti. Al termine di un nuovo incontro tra la proprietà e Confindustria da una parte, i sindacati dall’altra, è emersa infatti la possibilità che l’azienda possa richiedere per i lavoratori l’avvio di un secondo anno di contratto di solidarietà, qualora le leggi lo consentissero.
E proprio per capire il funzionamento normativo i sindacati hanno già preso contatti con i loro referenti nazionali e con il ministero del lavoro. A questo punto decisivo per capire l’esito della trattativa sarà il tavolo di discussione convocato in Provincia per mercoledì. «Possiamo dire che questo è già un passo in avanti», commenta Davide Camuccio della Filctem Cgil, presente all’incontro insieme alla Femca Cisl, «è un elemento positivo perché finora l’azienda ci aveva ripetuto che non c’era altra possibilità che procedere con i licenziamenti. Mentre alla fine dell’incontro abbiamo condiviso che, se ci sarà la possibilità, l’azienda richiederà il secondo anno di contratto di solidarietà. È ovvio che rimane sempre l’incertezza di capire se ci sono o no gli spazi per fare questo secondo anno, lo vedremo mercoledì».
Un secondo anno di contratto di solidarietà potrebbe essere utile non solo come soluzione per scongiurare nell’immediato i licenziamenti, ma anche per avere tempo di ragionare con l’azienda.
«In questa fase ci servirà l’aiuto di tutte le istituzioni locali», conclude Camuccio, «oltre all’amministrazione locale, che si è già attivata, vedremo se anche l’assessore regionale al lavoro Donazzan e l’assessore provinciale D’Anna ci daranno una mano a capire gli aspetti normativi».
Giovanni Monforte
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