Venerdì l’autopsia sui resti dell’anziana

MESTRE. La medico legale Silvia Tambuscio eseguirà venerdì 22 l’autopsia sui poveri resti di Nelly Pagnussat, l’anziana uccisa da Riccardo Torta. Il pubblico ministero di Venezia Laura Cameli le ha dato l’incarico nei giorni scorsi, poi la professionista padovana avrà alcune settimane di tempo per spiegare agli inquirenti, dal punto di vista scientifico, che cosa è accaduto davvero, come e a che ora è morta la vittima.
Per ora, le ricostruzioni da parte degli investigatori della Squadra Mobile sostengono che l’omicida avrebbe colpito almeno con forti colpi, uno alla testa l’altro al viso, usando un pesante martello. Già con il primo avrebbe sfondato il cranio di Nelly, provocando il decesso, avvenuto dopo qualche attimo. Quindi, con la sega elettrica, acquistata da pochi gironi, avrebbe fatto a pezzi il cadavere, otto, in modo da poter infilare e nascondere il corpo in altrettanti sacchi per le spazzature. Torta voleva farlo sparire definitivamente, ma non gli è riuscito a causa dell’arrivo del cognato della donna che lo ha visto con la sega elettrica che gocciolava sangue. La medico legale dovrà anche dire se i pezzi che l’omicida ha tagliato sono stati tutti ritrovati, così degli organi.
Intanto Torta è nel carcere di Santa Maria Maggiore, in attesa che si liberi un posto in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, quelle che hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari. Potrebbe addirittura finire in quella veneta di Nogara (in provincia di Verona) che apre proprio domani i battenti ed è in grado di ospitare i primi cinque pazienti detenuti.
Naturalmente toccherà al giudice decidere di cambiare destinazione per Torta: il suo difensore, l’avvocato Giorgio Bortolotto, ha già chiesto per lui un luogo di cura e se si aggiungerà anche la richiesta del pubblico ministero, il magistrato potrebbe convincersi a concederlo. (g.c.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia