Venerdì la piccola Aurora parte verso la speranza
ARINO. «Grazie a tutti, grazie al grande cuore della gente Aurora è arrivata a tagliare il suo primo traguardo verso la speranza di una vita migliore, verso il sogno di muoversi senza una sedia a rotelle». Sono le parole commosse di Tania Maritan, la mamma della piccola Aurora Masato, la bambina di quattro anni di Arino di Dolo, che domani partirà per gli Stati Uniti dove potrà cominciare le cure che potrebbero farla rialzare dalla carrozzina su cui è costretta dopo un terribile incidente avuto sulla Romea.
Per Aurora e per il suo viaggio della speranza, si è scatenata grazie anche alla storia raccontata dalle colonne del nostro giornale, una vera e propria gara di solidarietà che ha visto raggiungere la cifra di 68 mila euro. Senza organizzazioni specifiche, per la carità dal basso, sono arrivati soldi di persone semplici e generose anche in un momento di crisi economica. Ma facciamo un passo indietro.
Tania nel gennaio di un anno fa era con la sua figlioletta sulla sua Twingo lungo la Romea. All’improvviso un’auto è uscita da una stradina privata invadendo la sua corsia. Tania colpendola ha perso il controllo del mezzo, ed è finita sulla corsia opposta addosso a una Passat. Per Tania e la sua bambina da quel momento è iniziato un calvario. «Sono rimasta in coma 15 giorni», racconta Tania Maritan, «e mia figlia Aurora è stata porta al centro pediatrico traumatologico di Padova, dove è rimasta in coma per 20 giorni. Subito si è capito che per lei la situazione era difficilissima. Aveva subito una lesione alla spina dorsale. Seguì una sentenza medica terribile per la bimba: paralizzata per tutta la vita». I medici italiani sono arrivati alla conclusione che Aurora non si alzerà mai dalla sua sedia a rotelle. «A Baltimora invece, dopo lunghe analisi una speranza me l’hanno data», aggiunge la mamma, «solo che il viaggio negli Stati Uniti non è coperto dal nostro sistema Sanitario». La forza d’animo di Tania però non si è fermata di fronte all’ostacolo.
La mamma ha lanciato un appello dalle colonne della “Nuova Venezia” ed è iniziata una gara di solidarietà fatta di tante iniziative e collette. «A dare il loro contributo», spiega, «sono state tantissime persone. Associazioni di volontariato, scuole, negozi specializzati, palestre. Sono davvero grata per tutto questo sostegno ad Aurora: abbiamo raggiunto la cifra di 68mila euro. Non ci avrei mai creduto tre mesi fa, di arrivarci». Ora si parte, Aurora con la mamma sarà negli Stati Uniti sabato, e lunedì 3 marzo comincerà le costosissime cure a Baltimora. «Resteremo li fino al 20 marzo», dice, «con la speranza che tutto vada per il verso giusto».
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