Venerdì i funerali del capitano Ferretto medaglia d’oro dei mari

Aveva detto a moglie e figli: «Fra quattro giorni vi saluto». Avrebbe compiuto 85 anni. Invece il “Capitano” Giorgio Ferretto se ne è andato l’altro ieri, cogliendo tutti di sorpresa.
Classe 1933, capitano di lungo corso, è morto nella sua casa di via Francesco Baracca, a Mestre, abbracciato dalla moglie Bruna che l’ha assistito con amore anche negli anni della malattia. Lascia i figli Chiara, Laura e Marco e quattro nipoti, Enrico, Giacomo, Anna e Pietro.
Diplomato all’Istituto nautico Venier di Venezia, appassionato di letteratura, scienze e natura, «ha solcato gli oceani fino al conseguimento del grado di direttore di macchina, il massimo per chi lavora tra i motori, fino alla medaglia d’oro per lunga navigazione assegnatagli dalla Capitaneria di porto di Venezia. I mercantili erano la sua casa in mezzo al mare; in quella di terra tornava solo per pochissimi mesi all’anno, e ogni volta era una festa: tutti i bambini del condominio attorno alle valigie per ascoltare i racconti di posti lontani, scoprire oggetti e assaporare frutti esotici che in Italia ancora non si erano visti», lo ricorda, con affetto tenero, la figlia Laura, giornalista.
In viale Garibaldi era per tutti il “Capitano”, continua a ricordare la figlia, «quello con la pipa, le valigie sempre pronte, inseparabile e orgoglioso compagno di Gippo, il suo cane». Ferretto, proveniente da una grande famiglia anche partigiana, e parente dell’Erminio a cui è stata intitolata la piazza principale di Mestre era un «laico fino al midollo, amava la libertà e insegnava il rispetto e la tolleranza». I funerali verranno celebrati venerdì alle 9 del mattino nella chiesetta del cimitero di Mestre.
A celebrare i funerali sarà don Armando Trevisiol, che nel 1961 celebrò le nozze del “Capitano” e della signora Bruna. —
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