Venerando si difende: «Norme rispettate»

L’associazione “I Mici del Forte”: non siamo a conoscenza di un’indagine penale contro di noi

Andrea Venerando, presidente dell’associazione “I mici del Forte”, ieri mattina affiancato dalla legale ingaggiata dall’associazione, la penalista Lorenza Mel, e dal veterinario Silvio Soldati che da un anno segue i gatti, ha ribattuto, con estrema lucidità e pacatezza, alle accuse che gli sono state rivolte in questi giorni sulla scorta di interpellanze e interrogazioni discusse in commissione comunale. Sullo sfondo i gatti che sono ospitati nella sede dell’associazione, a Forte Marghera, l’attività stessa di Venerando, il trasloco della colonia felina che si trovava all’interno delle suore Eremitane Scalze di Carpenedo - che se ne sono andate all’inizio dell’anno - e ancora il “furto”, stando alle accuse, del gatto del consigliere comunale Matteo Senno e del padre, le ispezioni che si sono susseguite.

«In questo momento», spiega la legale, «possiamo solo presumere, visto che nessuno ci ha comunicato o notificato che ci sia una indagine penale in corso, abbiamo chiesto un accesso agli atti, ma ancora nulla. Se l’Usl dopo le ispezioni avesse accertato delle irregolarità, avrebbe fatto un verbale. Ma non ci risulta. Presumiamo, ci sia una denuncia, ma se i fatti non sussisteranno, pretenderemo delle scuse e ci riserveremo di agire come riteniamo giusto». Venerando ha spiegato, carte alla mano, come si sono svolti i fatti in merito allo spostamento della colonia felina e alla richiesta pervenuta dal priore della comunità. Insomma, non è stato per sua volontà che i mici sono stati portati via, curati, e adottati o dati in stallo, ma su precisa domanda della comunità. Anzi. «Avevo chiesto al priore di poter mantenere la colonia lì dov’era, ma non ha voluto».

Il veterinario, Soldati, ha confermato che è lui a seguire i gatti dell’associazione da circa un anno: «Io faccio il mio lavoro, imposto le terapie, prescrivo le cure, poi faccio le visite di controllo. I gatti non sono mai stati trascurati, inoltre prescriviamo farmaci a lunga durata proprio perché molti gatti non sono gestibili». La stessa associazione, dopo che padre e consigliere si erano ripresi il gatto, aveva presentato una denuncia, di cui non rivela contenuti e dettagli. Venerando si dice a disposizione, rispedisce le accuse al mittente e spiega di aver agito e di continuare ad agire in conformità alla legge. Sta di fatto che dopo la vicenda che lo ha visto al centro dell’attenzione in questi giorni, per lui le disavventure non sono finite. Nell’arco di poche ore ha subìto due diversi atti “sospetti”. Gli sono state tagliate le gomme dell’auto, e gli è stata strisciata l’auto sostitutiva. Nel complesso - ha raccontato - 2.600 euro di danni.

Ieri mattina al Forte c’era anche la consigliera della Lega, Silvana Tosi: «Voglio vederci chiaro, non sto dalla parte di alcuno: quello che mi interessa è tutelare i gatti e capire che cosa è accaduto, perché in commissione ci è stato detto che sulla materia c’era il segreto istruttorio e poi abbiamo scoperto che così non era. Un fatto grave». (m.a.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia