Venduta la sede di Venezia della Camera commercio, affare da 64 milioni

La storica sede di Calle XXII marzo ceduta a una società francese per un valore molto superiore alla base d’asta

VENEZIA. È stata venduta a una grossa società francese attiva nel settore alberghiero e finanziario la sede veneziana della Camera di Commercio di Calle Larga XX Marzo, che si avvia così a diventare con ogni probabilità un nuovo hotel di lusso ai margini dell’area marciana.

Un grande affare dal punto di vista economico per la camera di Commercio di Venezia e Rovigo che aveva deciso da circa un anno di mettere in vendita l’edificio per rafforzarsi soprattutto in terraferma. La base d’asta per la vendita era di 45 milioni di euro, ma l’offerta più alta fra le tre presentate è stata addirittura di 64 milioni e 125 mila euro, quasi il 50 per cento in più della valutazione iniziale. Sono state ufficialmente aperte ieri mattina le buste dei soggetti partecipanti al bando per la vendita dell’immobile.

La commissione di gara presieduta dal segretario generale Roberto Crosta, dopo l’apertura delle buste, ha provveduto ad aggiudicare il palazzo alla società Marzo Hotel srl di Milano. Si tratta di una società costituita ad hoc per l’acquisto, ma che fa in realtà capo alla società francese (con sede legale in Lussemburgo) Zaka Investments, attiva appunto nel settore alberghiero e finanziario.

«La destinazione attuale dell’immobile è direzionale-commerciale» spiega il segretario della Camera di Commercio «e così esso è stato venduto. Starà eventualmente ai nuovi proprietari, se lo crederanno, chiedere la variante per il cambio di destinazione d’uso».

«L’operazione di vendita dell’immobile - recita una nota dell’ente camerale - rientra nella strategia di razionalizzazione degli spazi e relativi costi di gestione dell’ente Delta Lagunare atta a garantire sul territorio un supporto capillare alle imprese. Il processo di razionalizzazione prevede nello specifico: il mantenimento della sede legale con le operatività attuali in centro storico a Venezia in un spazio ridimensionato rispetto a Calle Larga XXII Marzo e l’unificazione delle attuali sedi in terraferma in un solo edificio in via Torino a Mestre».

L’immobile di Calle Larga XXII marzo, recentemente restaurato, ha una superficie lorda di 4.924 metri quadri ed è composto da varie unità in parte appunto ad uso commerciale, in parte ad uso direzionale, che si sviluppano principalmente su sei piani fuori terra e che risultano avere differenti altezze interne a seconda della porzione considerata. Il Palazzo, la cui facciata monumentale è in pietra aurisina, composto da più nuclei di fabbrica realizzati in distinte fasi costruttive, confina con Calle del Cristo, Piscina San Moisè e Calle delle Veste.

Contro la vendita della sede storica della Camera di Commercio veneziana si erano levate nei mesi scorsi voci critiche come quelle dei sindacati Cgil e Cisl e di categorie economiche come la Confartigianato con il segretario Gianni De Checchi, ricordando anche gli importanti investimenti fatti anche in anni recenti dall’ente camerale per restaurare l’edificio.

Poi, il cambio di strategia, prima di tutto - per l’ente camerale - per contenere i costi di manutenzione e gestione a fronte del consistente taglio del 50 per cento delle entrate provenienti dal diritto annuo. Poi per adattarsi alla configurazione territoriale del nuovo ente, che spazia in un area geografica molto estesa, e che ha quindi la necessità di garantire una presenza territoriale dislocata ed equilibrata. Infine per adeguarsi al piano di razionalizzazione nazionale recentemente trasmesso da Unioncamere nazionale al Ministero dello Sviluppo Economico.

Enrico Tantucci

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