Vendita di torte per salvare la scuola

L'iniziativa è delle mamme di Caselle. Disagi per i tagli in tutto il comune
 S. MARIA DI SALA.
Tagli alla scuola pubblica, in campo i genitori. Per dare una mano a quella di Caselle, mamme e papà organizzano una vendita di torte fatte in casa, mentre consiglio d'istituto e comitato genitori raccolgono firme contro la riduzione degli insegnanti e l'aumento delle classi. Insomma scuola in subbuglio anche a Santa Maria di Sala, dove il boom demografico è stato più consistente negli ultimi anni. Sabato e domenica i genitori di Caselle hanno organizzato un autofinanziamento per sostenere la scuola del paese, l'elementare «Gardan» e cercare così di compensare i tagli inferti dal governo. Papà e mamme hanno venduto torte, biscotti e pasta fatta in casa nei locali del patronato, raccogliendo circa 1200 euro. Serviranno per l'acquisto di nuovi libri per la biblioteca scolastica. Insomma dove lo Stato taglia, le famiglie provano a ricucire, almeno per quanto risulta possibile. Ma i genitori sono in rivolta in tutto il comune per la decisione dell'Ufficio scolastico regionale di tagliare all'istituto comprensivo Cordenons due insegnanti per l'anno prossimo, che passeranno così da 59 a 57. Come se non bastasse è in arrivo una classe in più, conseguenza della crescita demografica di tutto il salese. Inevitabile dunque aspettarsi una riduzione del tempo scuola per gli studenti iscritti. I genitori protestano e hanno scritto una lettera al responsabile dell'Ufficio scolastico regionale, aprendo una raccolta firme che sta riguardando tutti i plessi del territorio. «Non può essere ridotta l'attuale dotazione organica del personale docente - affermano il presidente del consiglio d'istituto Lucio Nalin e il presidente del comitato genitori Luca Polato - siamo preoccupati perché i tagli del personale docente porteranno inevitabilmente a uno stravolgimento degli orari scolastici, oltre ad una mancanza di un'adeguata e articolata proposta formativa». I due organi scolastici avvertono che i genitori di Santa Maria di Sala non sono più disposti ad accettare ulteriori privazioni, dopo che lo scorso anno parte partedi loro era scesa in campo per protestare contro la carenza di spazi. (f.d.g.)

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