Vendevano falsi iPhone 6 per originali

Stra. Sgominata la banda che ha truffato in Riviera numerose persone che acquistavano i telefoni a 500 euro l’uno
Di Alessandro Abbadir

STRA. I carabinieri della Compagnia di Chioggia sgominano una banda di truffatori romeni che smerciavano e trafficavano falsi iPphone 6 per originali. L’operazione, che, ieri sera, era ancora in corso, ha portato all’identificazione di una decina di romeni residenti in Veneto, e per ora al sequestro di una ventina di falsi iPphone 6 venduti a circa 500 euro l’uno. Apparecchi che in realtà invece erano dei semplici telefonini touch screen del valore di poco meno di 100 euro. L’operazione è scattata giovedì pomeriggio quando i carabinieri della stazione di Stra hanno fermato sulla strada un’auto con due romeni a bordo.

I militari hanno visto che nel mezzo gli stranieri, che risiedono a Stra, avevano impacchettati degli iPhone 6 cioè quelli di ultima generazione usciti e commercializzati a poco meno di un mese.

Si trattava di tre esemplari che, però, hanno subito colpito la curiosità delle forze dell’ordine. Aperte le scatole, sono risultati essere telefonini contraffatti. Un militare dell’Arma, nonostante l’incartamento identico a quello dell’iPhone originale e lo stesso logo stampigliato sull’aggeggio elettronico, non le ha riconosciute accendendolo le funzioni. I militari dell’Arma, a quel punto, hanno voluto vederci chiaro e si sono recati nell’abitazione dei due, che si trova poco distante dal centro di Stra. E le sorprese non sono mancate. Qui, infatti, hanno trovato la casa trasformata in un laboratorio clandestino di iPhone contraffatti.

C’erano una ventina di falsi iPhone già impacchettati e pronti ad essere venduti. A lavorarci c’era una vera e propria organizzazione. All’interno dell’appartamento e in uno confinante, infatti, una decina di altri romeni sono stati trovati coinvolti nell’operazione illegale. A quel punto è scattato il sequestro di tutta la merce e tutte le persone trovate sono state portate in caserma per essere interrogate. Si è scoperto così che la banda vendeva questi falsi iPhone, insieme alla vendita di pentole e coltelli che facevano porta a porta. I venditori, infatti, astutamente, dopo aver cercato di piazzare un set di coltelli o pentole a ignare famiglie, tiravano fuori l’asso nella manica per far firmare il contratto, cioè il falso iPhone, facendosi pagare poi preferibilmente in contanti.

In tanti così ci sono cascati nelle zone della Riviera del Brenta, Miranese e Padovano. Si sospetta che ingenui clienti a decine a abbiano comprato per iPhone quelli che erano semplici telefonini.

Per tutte le persone coinvolte è scattata la denuncia a piede libero per contraffazione e truffa aggravata, e concorso in truffa . Ora i carabinieri vogliono capire quante persone siano cadute nell’inganno di acquistare telefonini taroccati da parte dei questa che appare una vera e propria associazione a delinquere.

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