Velivolo precipitato: recuperati tutti i resti

Musile. Verrà fatta una perizia sul mezzo. Domani alle 15 a Montebelluna i funerali di Cavasotto
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - MUSILE DI PIAVE - RECUPERO DELL'ELICOTTERO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - MUSILE DI PIAVE - RECUPERO DELL'ELICOTTERO

MUSILE. Ci sono volute quasi tre ore per recuperare i resti del velivolo distrutto nei campi di Croce, dove sabato mattina ha trovato la morte Benito Cavasotto, 77 anni, commercialista di Montebelluna. Intanto sono stati fissati i funerali che si terranno domani alle 15 in Duomo a Montebelluna.

Lo scheletro dell’elicottero a turbina Syton è ora sotto sequestro nel deposito di via Revine della carrozzeria Piave. Gli operatori dell’officina hanno raggiunto il centro del campo con i mezzi in dotazione, uno speciale trattore e un bulldozer con braccio meccanico, utilizzato per sollevare la carcassa dell’elicottero pilotato da Cavasotto. Un’operazione tutt’altro che semplice, ma necessaria affinché i periti analizzino con accuratezza ogni reperto. L’obiettivo è escludere che possa essere stato un guasto tecnico del velivolo a causarne la caduta.

Cavasotto era un pilota esperto, socio da molti anni dell’aviosuperficie di Caposile “Papere Vagabonde”. Già venerdì aveva già raggiunto il campo in condizioni meteo precarie, con visibilità limitata e sfidando la sorte. Sabato, nonostante l’invito insistente di non mettersi in volo dell’istruttore di volo Erich Kustatcher che lo avvisava della nebbia a banchi, Cavasotto ha deciso di ripartire perché a Montebelluna splendeva il sole. Purtroppo la coltre di nebbia nel Veneto orientale è stata fatale. In contatto radio con Caposile, Cavasotto ha detto che non vedeva più nulla. Probabilmente ha tentato di atterrare, ma ha perso le coordinate, sfracellandosi in mezzo al campo.

Ora la magistratura vuole dunque confermare che l’incidente sia stato causato dalla nebbia che ha provocato quello che in gergo viene definito “disorientamento spaziale”, ovvero la perdita di punti di riferimento.

Giovanni Cagnassi

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