«Veleno per topi in strada». Il caso scoppia su Facebook
SOTTOMARINA. «Sembra neve, ma è veleno per topi. Se un cane la lecca la sua sorte è segnata». L'allarme è stato lanciato, come spesso accade, tramite Facebook, sulla pagina dell'Apa (Associazione protezione animali) di Chioggia. In breve tempo sul posto sono arrivati un consigliere comunale, i vigili urbani e Veritas, i cui addetti hanno ripulito tutto prima che qualcuno potesse farsi del male. Ma, alla fine, sembra che la sostanza incriminata fosse del semplice gesso.
La segnalazione di Monica Piovesan era davvero circostanziata, con tanto di foto in cui si vedevano grandi macchie bianche in una strada residenziale di Sottomarina, una laterale di via Da Verrazzano, dietro un negozio per animali, il Tropical Zoo, e perfino l'indicazione dell'autore del gesto, il «proprietario della casa gialla» che l'avrebbe fatto perché i cani fanno pipì davanti alla sua abitazione. Affermazioni, ovviamente, tutte da provare, ma indicative di un clima di cattiva convivenza tra persone che abitano nella stessa zona. In ogni caso una circostanza che andava chiarita, perché una discreta quantità di «veleno» sparso per strada rappresenta, come molti commenti, nel social network, sottolineano, un pericolo potenziale per gli animali ma anche per i bambini e, aggiungiamo noi, pure per gli adulti. Il primo a recarsi sul posto è stato il consigliere comunale Jonathan Montanariello, lo stesso che aveva proposto la famosa ordinanza anti-botti. «Ho visto quella polvere bianca», racconta, «ma non sono in grado di dire cosa fosse. Così ho chiamato il comandante della polizia locale che ha mandato una pattuglia a verificare. Poi mi sono allontanato e ho lasciato che facessero gli accertamenti necessari».
«Ho dato subito disposizioni», spiega il comandante Michele Tiozzo, «perché della pattuglia in servizio faceva parte anche il vice istruttore Serena Pagan che ha già condotto altre indagini in tema di maltrattamenti di animali. Gli agenti hanno prelevato, indossando i guanti, dei campioni di questa sostanza che sarà inviata all'istituto zooprofilattico di Legnaro, per le analisi chimiche. Difficile dire, di primo acchito, se sia veleno o materiale inerte o un miscuglio. Ce lo diranno le analisi. La polvere sembra solo essere un po' troppa per essere tutto veleno, ma non si sa mai».
Gli agenti della polizia locale, poi, hanno fatto intervenire il personale di Veritas che ha ripulito la zona. Nessun pericolo per la popolazione e gli animali.
Ma il “giallo” potrebbe assumere i contorni della beffa mediatica se, come dicono alcuni residenti della zona, la polvere incriminata non fosse altro che del gesso per lavori edili perso da un sacchetto che si era rotto: non si può mangiare, ma non sarebbe l'avvelenamento intenzionale ipotizzato.
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