Veleni, inchieste e intrighi di Curia: le accuse al patriarca Moraglia e la lettera al Papa

Retroscena di una vicenda intricata che torna di attualità.  L’ipotesi poco probabile dell’arrivo di Parolin a San Marco
Foto Agenzia Candussi - FERRAZZA - MARGHERA VIA PADRE EGIDIO GELAIN 11 -MARGHERA CONFERENZA "FRATELLI E SORELLE CITTADINI DI UN UNICA TERRA".IN FOTO IL PATRIARCA MORAGLIA.
Foto Agenzia Candussi - FERRAZZA - MARGHERA VIA PADRE EGIDIO GELAIN 11 -MARGHERA CONFERENZA "FRATELLI E SORELLE CITTADINI DI UN UNICA TERRA".IN FOTO IL PATRIARCA MORAGLIA.

VENEZIA. La lettera di segnalazione al papa, firmata da alcuni sacerdoti veneziani, sarebbe solo l’ultimo atto di una campagna che va avanti da mesi. Il patriarca Francesco Moraglia è sotto tiro. E in questi giorni sono ricominciate le attività del misterioso «corvo», che contando su fonti bene informate dall’interno della Curia, vuole screditare il vescovo veneziano e metterlo in cattiva luce.

Calunnie? Vendette? Lotte di potere? Chi frequenta il patriarca in queste ore lo descrive come «molto addolorato» per la nuova ondata di accuse diffamatorie. Culminate nell’ipotesi di una sua imminente sostituzione. Smentita fermamente.

Il cambio Si vocifera addirittura di un cambio al vertice, con nuovo patriarca l’attuale segretario di Stato Pietro Parolin. Mai nella storia della Chiesa veneziana un patriarca è stato sostituito. Per farlo ci vorrebbero argomenti forti, che in questo caso non sembrano esserci. Se n’è andato da Venezia alla fine del 2011 Angelo Scola, per prendere in carico l’Arcivescovado di Milano, dopo Roma il più importante d’Italia. Ma lo scandalo Mose era ancora lontano. E Scola era tra i più forti candidati a succedere a Ratzinger, lo stesso che lo aveva nominato.

Le lettere Dopo i volantini anonimi affissi sui muri della città e le accuse «(infondate e diffamatorie», le ha definite il patriarca), le lettere e le «segnalazioni» inviate a papa Francesco. Forse non sufficienti per la rimozione di un patriarca.

L’uomo Secondo i suoi detrattori, Moraglia «non sarebbe in grado di reggere una diocesi come Venezia». Nella sua gestione del patriarcato, dal 1 gennaio 2012 a oggi, il vescovo genovese ha dimostrato grande sensibilità alle problematiche sociali e vicinanza agli ultimi. Numerose le uscite a sostegno dei poveri, dei malati e dei migranti.

Le nomine Molte sue nomine e pensionamenti di parroci hanno sollevato critiche e malumori. Così come i trasferimenti di figure importanti come don Dino Pistolato, monsignor Orlando Barbaro, don Antonio Meneguolo e il cambio di incarichi e responsabilità. Ma succede a ogni cambio di gestione. Adesso il potere della Curia è concentrato in poche mani, nel vicario don Fabrizio Favaro e nell’altro vicario generale Angelo Pagan.

Il cardinalato Qualcuno ha associato il possibile cambio al vertice con la mancata nomina a cardinale – dunque con diritto di partecipazione al conclave – del patriarca Moraglia. Una tradizione che come tante altre papa Francesco non ha rispettato. «Ma di patriarca in Italia ce n’è uno solo, è un incarico molto prestigioso», hanno risposto a Roma. Moraglia non fa nemmeno parte, a differenza dei suoi predecessori di congregazioni episcopali. Ma anche questo, dicono gli osservatori, non è di per sè indice di scarsa fiducia da parte del Pontefice».

Le indagini In Curia si dicono certi che sia questione di giorni. La chiusura delle indagini coordinate dal pm Gava potrebbe portare presto all’individuazione del «corvo» e del suo mandante-informatore. «Fra.Tino» lo pseudonimo sotto cui si cela l’estensore dei volantini al veleno contro il patriarca. E le accuse contro sacerdoti bene identificabili, anche se il loro nome è stato storpiato, accusati senza di far parte di una lobby.

Il caso D’Antiga Il duro scontro che ha opposto qualche mese fa il patriarca all’ex parroco di San Luca, don Massimiliano D’Antiga, non si è ancora concluso. Moraglia lo aveva prima trasferito, poi deferito al Tribunale ecclesiastico chiedendone il ritorno al laicato. Anche qui la sentenza è attesa a breve. In caso di assoluzione del prete, potrebbero presentarsi nuovi problemi per il patriarca. «Ma io con quelle lettere non c’entro», ha più volte affermato il sacerdote.

Nuovi equilibri La tempesta che investe la Chiesa romana, e il nuovo scandalo per l’acquisto di un palazzo a Londra con 200 milioni dello Ior non è probabilmente estranea ai nuovi «rumors» sulla Curia veneziana. Vecchi «notabili» che cercano di rientrare in pista dopo le riforme di Francesco. Sacerdoti legati all’ala più conservatrice che vogliono rimescolare le carte del potere. Un guazzabuglio dove sguazzano anche corvi, di varia estrazione. 


 

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