Vela, consulenze tempestose. Polemica tra Zuin e opposizioni

Venezia, in commissione Scarpa e Serena puntano il dito sulle prestazioni occasionali. Ai «procacciatori d’affari» attribuita una percentuale tra il 10 e il 20 per cento
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 28.01.2018.- Carnevale di cannaregio. Corteo acqueo mascherato con pantegana lungo il Canal Grande da San Marco a rio di cannaregio.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 28.01.2018.- Carnevale di cannaregio. Corteo acqueo mascherato con pantegana lungo il Canal Grande da San Marco a rio di cannaregio.

VENEZIA. Consulenze e incarichi nella bufera. Si riaccende il dibattito sulle prestazioni occasionali richieste dalla società Vela spa, partecipata del Comune di Avm, a esperti e privati per il Carnevale e manifestazioni all’Arsenale. Ieri mattina si è discussa a Ca’ Farsetti l’interpellanza dei due consiglieri del Gruppo Misto, renzo Scarpa e Ottavio Serena. Battibecco e polemica sulle cifre con l’assessore al Bilancio Michele Zuin. La principale contestazione dei due consiglieri di opposizione, quella di aver dato contributi – peraltro di modesta entità – a vogatori che fanno parte del Coordinamento delle remiere. L’associazione presieduta da Giovanni Giusto, delegato del sindaco per la Voga veneta, che dopo gli esposti e l’indagine del giudice si è dimesso dall’incarico.

Nel mirino di Scarpa e Serena anche una consulenza di 500 euro (lordi) al figlio di Giusto, Jacopo, «vogatore per lo spettacolo di Carnevale 2017». Altrettanti ai cooordinatori Romano Pompeo, Galileo Gavagnin, Gianni Bevilacqua, 300 per un altro gruppo di vogatori delle società remiere. «Ci chiediamo se queste consulenze siano opportune», dicono i consiglieri. Che puntano il dito anche su altre consulenze per il Carnevale (giornalisti e artisti) e su un incarico di 200 mila euro ricevuto dall’avvocato Adalberto Perulli per il Casinò. «Vogliamo che ci spieghino se questi incarichi hanno rispettato i principi della trasparenza», continuano Scarpa e Serena, «ad esempio perché ai procacciatori d’affari (come Aim group, Arzanà, Luisa Bordato, Mario De Vivo e altri) vanno dal 10 al 20 per cento degli incassi sui contatti procacciati». «Una battaglia che continua», promettono, «manderemo tutto alla Corte dei Conti».

Secondo l’assessore al Bilancio Michele Zuin, che ieri ha risposto in commissione, si tratta invece di «procedure «regolari, fatte nell’interesse dell’amministrazione».

«Vogliamo dire che non si tratta di consulenze, ma di contratti a gente che porta soldi a Vela e dunque nelle casse dell’amministrazione», spiega. Quanto ai 200 mila euro per l’avvocato Perulli sulla vertenza del Casinò, Zuin ripete: «Lo rifarei subito, è stata una scelta ottima. Grazie a quell’incarico abbiamo vinto le sentenza sulle manca e il Casinò ha recuperato soldi. La trasparenza? C’è tutta. Ricordo che la legge prevede che si possa ricorrere all’esterno quando nell’amministrazione non ci sono le competenze ricercate. E il caso di Carnevale e degli eventi artistici è proprio quello». Infine, la voga. La polemica sui «gettoni» da 500 e 300 euro ai vogatori del corteo di Carnevale e il contrtibuto di 30 mila euro rientra in quella più ampia dell’attacco a Giovanni Giusto, leghista e consigliere delegato alle Tradizioni e alla Voga, accusato di «conflitto di interessi». «E’ la prova», dicono Scarpa e Serena, «sono stati pagati i suoi compagni del coordinamento e addirittura il figlio». «Ridicolo», si infiamma Zuin, «non so se questo è un modo serio di fare opposizione. Per avere un titolo sul giornale. Che male c’è a dare 300 euro a chi ha vogato le bissone?».
 

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