Vega, bilancio in equilibrio «Un segnale di rinascita»
MARGHERA. Un bilancio in equilibrio economico finanziario, con un margine operativo positivo di 300 mila euro, che supera le aspettative e in linea con quanto previsto in sede di concordato. Stabilità dei ricavi e compressione dei costi, è questo il binomio e cuore della bozza di bilancio già approvata dal Cda del Parco Scientifico Tecnologico Vega e che verrà presentata alla prossima assemblea. Un bilancio che “non brucia cassa”, conserva il livello di ricavi e contiene all'osso i costi, ma che soprattutto innesca un importante inversione di rotta rispetto al passato e rappresenta un segnale di rinascita non indifferente. Basta pensare che quattro anni fa il bilancio era sotto di 2,2 milioni.
«I risultati di bilancio anticipati», spiega l'amministratore delegato di Vega Scarl Tommaso Santini, «sono frutto di un lavoro svolto nell'ultimo triennio dalla società, di razionalizzazione e efficentamento, un lavoro che con grande sacrificio è stato portato avanti, tenuto conto che è stato intrapreso un percorso di concordato in continuità. Oggi è opportuno pensare a una nuova dimensione per il Vega, che vada oltre il contesto societario e che includa nuovi soggetti quali le università, il mondo imprenditoriale, le istituzioni, in grado di poter realizzare il progetto di rilancio del nuovo incubatore e garantire la continuità nella riqualificazione dell'ambito urbanistico». Ruolo centrale in questo rilancio, sarà appannaggio di Iuav e Ca' Foscari: «Grazie a loro sarà possibile avere una progettualità che potrà essere sviluppata negli ambiti opportuni, volano dello sviluppo economico dell'area metropolitana». Prosegue: «Vega Waterfront, è una iniziativa di spessore internazionale che ha ottenuto numerosi riconoscimenti negli ultimi due anni». Un altro tassello di rilancio, è quello inerente la viabilità: «Grazie al lavoro congiunto di Comune e Vega, sono stati messi a disposizione 24 milioni di euro per le opere di infrastrutturazione dell'area, dell'ambito urbanistico del parco, che consistono nella realizzazione di una nuova rotonda di accesso al Parco e alle aree del padiglione nuovo oltre che garantire il collegamento con via Torino». Un connettore fondamentale per ricucire il Vega con la città. Il bando scade il 10 maggio. «Il processo di rigenerazione urbana del Vega avviato e consolidato con queste opere, renderà l'area un vero e proprio pezzo di città, non più scollegato da tutto il resto».
«Potremmo discutere una vita del passato», precisa Roberto Ferrara, il presidente di Vega Scarl nominato a ottobre 2015, «io guardo al futuro, Vega fa parte del rilancio di porto Marghera». Gli immobili in questo momento, sono occupati all'87 %. Ferrara fa anche presente alcuni gap da sistemare, come il parcheggio: «Abbiamo un park multipiano per il quale spendiamo 12 mila euro e ne ricaviamo solo 8 mila. Chi ha fatto i calcoli ha pianificato un tot di ingressi sovradimensionato di 10 volte. Quando scadrà il contratto con la società che lo ha in gestione, Alfa Parcheggi, rivedremo le posizioni e penseremo di farlo gestire ad Avm. Inoltre l'edificio Pegaso ha dei difetti strutturali, non possiamo affittare scale e corridoi, pochi spazi comuni e superfici commerciali».
Per quanto concerne invece il passato, in marzo - ha fatto sapere il presidente del Vega - l'assemblea dei soci ha deciso di proseguire l'azione di responsabilità nei confronti di Michele Vianello e Rossi-Luciani. Sul fronte della materia di pertinenza del liquidatore e del concordato di Vega scarl, a stretto giro dovrebbe uscire il bando che riguarda i due immobili in vendita (Lybra e Auriga) e la porzione di terreno tra il Pala Expo e la statale.
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