Vaschette, penultima demolizione Dal Corso: «Facciamo un parco»

Il piano di risanamento prevedeva la vendita dell’area a un privato per costruire nuove residenze ma la crisi immobiliare potrebbe far cambiare idea. Intanto si pensa a bonificare i terreni
Di Francesco Furlan

MARGHERA. Ruspe in azione nonostante la pioggia e la neve per abbattere due delle ultime tre palazzine del rione delle Vaschette, a Marghera.

Le demolizioni hanno riguardato i civici 20 e 22, davanti agli occhi di una delegazione della Municipalità di Mestre, guidata dal presidente Flavio Dal Corso, e il vice direttore generale del Comune, Luigi Bassetto, che ha seguito il programma di riqualificazione di Marghera, destinata a diventare la porta Sud d’accesso alla città. Nelle due palazzine abbattute era rimasta una sola famiglia, da qualche settimana trasferita in un appartamento di proprietà del comune in via Oroboni.

Prima di procedere con la demolizione è stato però necessario, nei giorni scorsi, sgomberare una ventina di occupanti abusivi, tra i quali i rumeni che sono soliti vendere prestazioni sessuali nell’area industriale, e che terminato il lavoro tornavano a dormire nella palazzina delle Vaschette. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine si è provveduto a recintare le palazzine da abbattere, e infine ieri sono arrivate le ruspe per la demolizione.

«Rimane l'ultima palazzina del rione Vaschette», ha spiegato il presidente Dal Corso, «quella più a sud vicino all’ingresso del capannone del Petrolchimico, con ancora due proprietari. Se non si raggiungerà l'accordo bonario si procederà con l'esproprio per completare del tutto l'intervento previsto».

Il piano di risanamento prevedeva la vendita dell’area delle Vaschette a un privato per la costruzione di nuovi alloggi residenziali, ma le condizioni del mercato del mattone stanno inducendo l’amministrazione a una riflessione, per evitare il rischio che, in attesa di partire - chissà quando - con la costruzione di nuove case non ci si trovi con un buco nero simile a quello che c’è all’ex ospedale Umberto I dove, dopo l’abbattimento dell’ospedale sono rimaste solo macerie e il Comune è dovuto correre ai ripari con la proprietà, la società Dng, con la realizzazione di un parcheggio provvisorio che perlomeno permette di recuperare al degrado una fetta dell’area.

«La zona delle Vaschette potrebbe anche diventare un parco», aggiunge Dal Corso. «Anziché costruire nuovi edifici sarebbe più vantaggioso ristrutturare e riqualificare i tanti alloggi pubblici e privati già esistenti a Marghera e Mestre, anche considerando che le famiglie che abitavano qui sono già state tutte trasferite».

C’è tempo per pensarci perché intanto dovrà essere realizzata la bonifica del terreno, per un costo di 1 milione e 80 mila euro. Si tratta di zone vicino alle Vaschette, tra via Murialdo e via Pasini, vicino al campo da calcio di Ca' Emiliani in via Rinascita e tra via Bottenigo e via dell'Avena.

Nel frattempo Il Piano generale degli interventi, avvalendosi dei fondi del Piano delle Città finanziato dai 3 milioni e 900 mila euro ottenuti dal Comune, vedrà, a partire da metà febbraio, la società Insula aprire cantieri su circa 50 palazzi delle zone di via Rinascita, via don Orione, via del Lavoratore e via Correnti. Le palazzine di via Rinascita dei civici 120, 122, 124, 151, 153, 155 sono destinatarie dei primi interventi in programma. I cantieri interesseranno progressivamente tutte le altre palazzine: inizio dei cantieri dell’ultima fase a marzo 2016. Verranno installati pannelli isolanti sull’involucro esterno dei condomini, che verranno anche ridipinti. Oltre ai miglioramenti termici degli edifici vi sarà anche la sistemazione esterna.

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