Vaschette, la firma in Regione Saranno abbattuti quattro edifici
MARGHERA. «Irreversibile». Questo l’aggettivo con cui il sindaco Giorgio Orsoni, attraverso il suo portavoce, annuncia il via al processo di riqualificazione delle Vaschette di Marghera. Dopo giorni di timori, polemiche e anni di attesa, la riqualificazione diventa un fatto ufficiale. Giovedì sera in Regione, dopo la conferenza di servizi, è avvenuta la firma della bozza di accordo di programma per la Porta sud di Marghera. A sottoscriverla, per il Comune di Venezia, il vice direttore generale del Comune di Venezia Luigi Bassetto, su delega del sindaco. «L’accordo, sottoscritto con i rappresentanti della Regione Veneto e dell’Ater, sarà pubblicato a cura del Comune e della Regione per le eventuali osservazioni che saranno successivamente trattate in Conferenza decisoria», fa sapere il sindaco. «In ragione dell'intesa, il Comune di Venezia ha titolo per procedere nel risanamento dell’area con l’abbattimento degli edifici esistenti e la sottoscrizione dei contratti di cessione degli alloggi a favore dei proprietari che hanno accettato lo scambio con Ater e Comune».
La firma ha un doppio effetto, spiega il vicesindaco Sandro Simionato. Da un altro consente di chiudere nel giro di una quarantina di giorni le procedure di incarico per le demolizioni delle ultime quattro palazzine del rione Vaschette, dall’altro consente di chiudere i trasferimenti di alloggi dei proprietari degli appartamenti da abbattere e che hanno ottenuto o stanno per ottenere (quattro le famiglie ancora da spostare) un nuovo alloggio. E poi, in attesa dell’arrivo dal governo Letta dei fondi previsti dal Piano città, ovvero i 5 dei 9 milioni che Venezia ha ottenuto proprio con i progetti di riqualificazione delle Vaschette e del Marzenego, avviare i primi passi del programma di riqualificazione che prevede, ricorda Simionato, «un massiccio intervento di manutenzione di circa 400 alloggi pubblici con l’utilizzo dei fondi del Piano Città».
Dall’ufficio del sindaco l’importanza della firma sull’accordo sta tutto in poche, decise parole: «Con la sottoscrizione fra gli enti il processo di trasformazione e riqualificazione dell’intera area diventa irreversibile». Insomma, indietro non si torna. «Il 4 giugno andremo a presentare le novità al gruppo di lavoro dell’area di Marghera. Sappiamo che ci abbiamo messo tanto tempo, comprendiamo la sofferenza, le sollecitazioni giustissime», dice Simionato, «ma eravamo legati alla Regione Veneto». Del resto la bozza d’accordo era pronta già a fine 2012, ma ci sono voluti altri 5 mesi per sbloccare la situazione».
«Era ora, questo consente di sbloccare le demolizioni, di andare agli accordi con i privati e questo include quasi tutte le aree da Ca’ Emiliani a Emmer», commenta il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso. «Questo rappresenta anche un importante investimento per l’edilizia».
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