Vasca di riabilitazione nuova e mai usata. Da dieci anni nella fisioterapia dell’Angelo

Il primario Boccignone: «Costruita nel progetto di finanza, non è utilizzabile: completarla costerebbe troppo»

MESTRE. Dietro una porta chiusa, nel piano interrato del reparto di fisioterapia dell’ospedale, c’è una vasca di riabilitazione: nuova e mai usata. Si trova così da dieci anni e nessuno sa spiegarne il perchè.



Una vasca, di dimensioni 3 metri per 5, dotata di un doppio camminamento in acqua: potrebbe essere utilizzata per percorsi di riabilitazione. E infatti molte associazioni, a conoscenza della situazione, hanno iniziato a segnalare la situazione, che costringe molti pazienti ad accedere a strutture private in convenzione.



«La vasca presente nei piani interrati dell’Ospedale – spiega il dottor Alessandro Boccignone, Primario di Medicina Fisica e Riabilitazione – è stata costruita insieme all’Angelo, dieci anni fa, e non è mai stata messa in funzione. Si tratta di una dotazione inserita a suo tempo nel project financing con cui è stato costruito l’Ospedale, dotazione che evidentemente da subito si è ritenuto di non utilizzare. Negli anni più recenti, come Primario, ho valutato insieme alla Direzione la possibilità di utilizzare questi spazi e queste attrezzature; ma va detto chiaramente che vasca e camminamento, così come sono stati a suo tempo realizzati, non sono utilizzabili: andrebbero completati, e soprattutto andrebbe ampliata la ‘piscina’, che è poco più che una vasca e che non risulterebbe funzionale agli standard dei percorsi riabilitativi della nostra Azienda Sanitaria».

«Ogni passo ulteriore su questi spazi – conclude il primario – comporta un investimento importante, che viene valutato con oculatezza. I locali saranno comunque inseriti e messi al servizio dell’attività di Riabilitazione per gli utenti, nel quadro dell’ampia attività riabilitativa sul territorio».

L’ospedale di Mestre è stato completato nel 2008 attraverso lo strumento del progetto di finanza. Un pool di imprese, riunite in «Veneta Sanitaria Finanza di Progetto» (il Concessionario) si è fatto carico della costruzione dell’ospedale, in cambio della gestione pluriennale (fino al 2032) di una lunga serie di servizi. L’Azienda sanitaria paga un canone annuo di circa 72 milioni di euro, in parte per l’affitto della struttura e in parte per la prestazione dei servizi.

In ospedale, la situazione è nota agli operatori. Ma se si chiede al centro informazioni dell’ospedale, la risposta è sempre la stessa: «Non c’è una vasca per la riabilitazione in questo ospedale».

In realtà la vasca esiste, anche se non è mai entrata in funzione. Dove vanno le persone che necessitano di riabilitazione in acqua? A Venezia ci sono due strutture: il Fatebenefratelli nel sestiere di Cannaregio e all’ospedale al Mare al Lido. Per chi risiede in terraferma, c’è il centro Fisiosport al Terraglio, convenzionato. I pazienti con disabilità certificata possono accedere alle prestazioni riabilitative in esenzione o tramite pagamento della quota ticket. Ma c’è il limite di 20 sedute, oltre le quali bisogna pagare per intero. Una situazione che fa storcere il naso a più d’uno.
 

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