Varchi priority anche a Murano residenti soddisfatti, turisti critici

«Giusta una corsia preferenziale per chi abita qui». «Senza di noi le isole non sopravviverebbero» Manca una sala d’attesa adeguata, ma Actv garantisce: prossimamente il problema sarà risolto
Di Vera Mantengoli

MURANO. È partita ieri mattina la sperimentazione delle due corsie anche a Murano, alla fermata Faro. Per il momento non sono stati segnalati disfunzioni al nuovo servizio che divide chi abita, lavora e studia a Venezia dai turisti e non residenti. Se, comunque, cambierà qualcosa per i primi, rimane il fatto che qui nei giorni caldi, come quelli del fine settimana, le code arrivano anche a 450 persone e chi non ha accesso alla corsia privilegiata, come un familiare di qualcuno che abita a Murano, dovrà comunque farsi la fila. Ieri i problemi tecnici sono stati soltanto per chi proveniva da Sant’Erasmo e dalle Vignole in quanto la tessera Imob non era ancora stata abilitata, ma per oggi dovrebbe funzionare.

Un altro punto interrogativo è sul posto in cui i muranesi devono aspettare che non è proprio una sala d’attesa, ma una passerella fuori dall’imbarcadero, aperta alla pioggia e al vento. «La sala d’attesa è provvisoria», ha fatto sapere Actv, «e ci eravamo già posti il problema, ma dobbiamo capire dove farla eventualmente, sentendo anche la Soprintendenza. Per le tessere delle isole oggi funzioneranno». I commenti tra la gente erano alternati. «Spero che proceda», ha detto Alessandra Zane di Burano, «Perché qui le file sono lunghissime e spesso nascono discussioni. È vero che i turisti pagano un biglietto più caro, ma per noi che lavoriamo è giusto che ci sia una corsia preferenziale». Non sono molto d’accordo i turisti che hanno capito il senso della divisione: «Capiamo il disagio», ha sostenuto Kate Herron della Nuova Zelanda, insieme a un gruppo di amici, «ma Venezia vive di turismo ed è anche grazie a noi e al commercio che portiamo che le isole sopravvivono. Inoltre, anche per noi le file creano disagio e ci tolgono il tempo necessario a girare serenamente per la città». Rimane ancora una categoria di persone che si sentono ingiustamente escluse e avrebbero necessità di entrare tra i «privilegiati». Sono i parenti di familiari che, al pari di chi ha qualcuno in ospedale, rivendica la stessa priorità: «Io ho mia suocera e dei parenti qui», ha spiegato Elisabetta Sent, «ma abito a Ca’ Savio e comunque per me è un disagio fare le file lunghissime». Questo pontile è infatti sempre pieno zeppo di turisti, ma soprattutto di comitive che arrivano in massa e in poco tempo occupano decine di metri. Un problema che la corsia per residenti non risolverà e che rimane ancora aperto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia