Vaporetti in tilt, sindacato all’attacco

Antonini (Usb): «Da gennaio andrà ancora peggio». Il nuovo piano sotto esame, lunedì vertice in Provincia sui tagli
Di Alberto Vitucci
Incontro in redazione con i dirigenti di ACTV Scalbrin e di AVM Seno
Incontro in redazione con i dirigenti di ACTV Scalbrin e di AVM Seno

«Vaporetti in tilt il giorno della Salute? Dal primo gennaio sarà ancora peggio». Giampietro Antonini, segretario del sindacato autonomo Usb Actv calca la mano sui disagi dei passeggeri negli ultimi giorni. «La riorganizzazione va fatta dopo un confronto e avendo ben presente i dati del traffico», dice, «i lavori per il raddoppio dei pontili avranno tempi lunghi. E l’aumento dei tempi di percorrenza, con l’unificazione di linea 1 e linea 2, non potrà che peggiorare la situazione». Sembrava arrivata la bassa stagione. Invece proprio nei giorni della Madonna della Salute l’afflusso turistico ha ripreso quota. E giovedì mattina, proprio al culmine del pellegrinaggio in Basilica, i vaporetti erano stracarichi. Impossibile salire in molte fermate da San Marcuola in poi, proteste e qualche rissa a bordo. «Abbiamo previsto alcuni rinforzi, ma da San Tomà a San Marco», dice il presidente dell’azienda Luca Scalabrin, «forse la situazione è stata sottovalutata». «Colpa» del fatto, secondo molti utenti, che le decisioni sull’acqua vengono spesso prese da dirigenti e funzionari di terraferma. «Una dimostrazione», continua Antonini, «è che il giorno della Salute hanno previsto rinforzi di autobus per le scuole. Dimenticando che quel giorno a Venezia le scuole sono chiuse». «Con il nuovo Piano la situazione migliorerà, ne siamo sicuri, i tempi di percorrenza sono già superiori agli orari», ripete l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo. Ma i cittadini chiedono provvedimenti. Per non ripetere la situazione quasi drammatica degli ultimi mesi estivi. Vaporetti strapieni a tutte le ore, anziani e residenti quasi impossibilitati a muoversi usando il mezzo pubblico. Ne parlano anche i circoli del Pd. A Cannaregio la settimana prossima si discuterà del ventilato sdoppiamento della fermata di Ca’ d’Oro, spostata a San Felice per chi va in direzione Rialto. Un luogo non lontano dall’approdo storico di Ca’ d’Oro ma separato da un ponte – pur con i gradini fribassati – dalla Strada Nuova e dall’ampio bacino di utenza di Santi Apostoli e Cannaregio. Disagio già ben presente qualche anno fa quando, lo spostamento era stato poi annullato. Ma i raddoppi dei pontili riguardano anche San Marcuola, San Stae, Rialto Mercato e i Tre Archi, dove l’approdo sarà spostato verso il ponte e dunque più lontano dal Ghetto e dalle Guglie. Piano che dovrà essere discusso dalla Municipalità. Intanto lunedì nuovo confronto fra azienda e sindacati sull’accordo del 17 ottobre e i tagli annunciati. Al tavolo convocato in Provincia parteciperà anche Atvo a cui potrebbero andare alcune linee extraurbane del Nord della provincia.

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