Vaporetti all’approdo solo in retromarcia

I gondolieri battono i piloti Actv. Il Comune emette un'ordinanza per tutti gli imbarcaderi del Canal Grande. Ma l'azienda avverte: "Non sarà sempre possibile"

VENEZIA. Dovranno ormeggiare in Canal Grande in retromarcia i vaporetti Actv che ormeggiano agli imbarcaderi situati in Canal Grande, per causare così il minor problema possibili a gondole in uscita dagli stazi e altre imbarcazioni. Lo stabilisce un’ordinanza del settore Mobilità e Trasporti del Comune. Ormeggiando con il motore in retromarcia, il risucchio dell’acqua si concentrerà invece sulla parte anteriore del vaporetto, creando così meno problemi al traffico acqueo retrostante.

Questo tipo di disposizione era già stata adottata per la fermata Rialto-Carbon, in occasione della sua entrata in servizio e in precedenza era stata istituita anche per la fermata Rialto-destra. Ora invece viene estesa anche a tutti gli altri pontili che l’Actv ha - compresi quelli raddoppiati - in Canal Grande e precisamente per le fermate di Piazzale Roma, Stazione Ferroviaria di Santa Lucia, Riva di Biasio, San Marcuola, Rialto “Cerva”, Rialto “Carbon”, San Tomà, Accademia e Calle Vallaresso, con poche esclusioni (San stae, Ca’ Rezzonico o San Samuele).

Si tratta di tutti gli imbarcaderi dove esistono possibili interferenze con altre imbarcazioni, in particolare le gondole per i traghetti del Carbon, di San Tomà, di San Marcuola e della Dogana. La vicinanza tra imbarcaderi dell’Actv e stazi per le gondole resta infatti un problema costante e irrisolto con il rischio potenziali di possibili incidenti perché vaporetti e barche a remi sono spesso a stretto contatto. Un problema grave nell’area marciana per gli imbarcaderi di San Zaccaria.

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L’accosto in retromarcia è un tentativo di ridurre almeno i rischi potenziali per la circolazione acquea, ma si tratta comunque di un palliativo in un Canal Grande sempre più trafficato. Tra l’altro da parte della stessa Actv si sottolinea che non è sempre possibile, per ragioni di sicurezza, adottare questa modalità di accosto, che starà dunque al pilota del vaporetto interessato valutare di volta in volta in base alla situazione del traffico acqueo del momento.

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