Vanno allegri in houseboat per la laguna: Andate a salvarli

Disavventura per un gruppo di turisti russi che scopre come la laguna di Venezia sia fatta di canali governati dalle maree. Ora stanno aspettando di potersi disincagliare

VENEZIA. Se avete un cuore buono e un animo nobile potete provarci voi. Ma sarà bene che portiate a bordo anche tutta la vostra dose di coraggio e pazienza.
Perché gli otto turisti russi che hanno voluto a tutti i costi affittare una houseboat per andarsene a zonzo per i canali senza aver mai visto prima la laguna, beh, ne avranno per delle ore.
La loro imbarcazione è infatti irrimediabilmente arenata in una delle numerose secche tra Burano e Torcello.
Tutto è avvenuto verso le 12 nella zona dietro Mazzorbo, in cui pochi si avventurano fuori dai canali, visto che le secche sono molto estese e non segnate.
Come se non bastasse poi, come chiunque si avventuri in laguna sa, il livello dell’acqua è fortemente condizionato dalla marea e avere sottomano il calendario delle previsioni è un obbligo.
Ma per il gruppetto di amici russi arrivati in aereo decisi a godersi Venezia questi dovevano essere tutti particolari.
La sostanza vera era che loro erano al timone della houseboat, una specie di caravan navigante che viene affittato ai turisti in varie zone della laguna, che i frigo erano pieni di vodka e che il paesaggio intorno era accogliente.
Così il gruppo si è visto davanti una distesa di acqua e ha deciso che in fondo la vita era ancora bella, che navigare in laguna è una cosa semplicissima e che sarebbe stato bello bere l’aperitivo puntando direttamente verso Torcello ed evitando tutte quelle assurde curve formate da quei buffi tronchi.
Peccato che i tronchi fossero le briccole che delimitano i canali sinuosi della laguna nord e che l’ora dell’aperitivo coincidesse con il momento di bassa marea.
Nemmeno il tempo di virare il timone e aprire le bottiglie di vodka e la houseboat si è incagliata in una secca.
Dopo la botta, il volo delle bottiglie e il primo momento di sconcerto, il volenteroso equipaggio improvvisato ha tentato di liberarsi dando potenza ai motori. Nisba: il natante si è incuneato ancora più profondamente nel fango e sabbia, inclinandosi sempre di più.
Come se non bastasse, inoltre, l’acqua intorno al gruppetto ormai ammutolito continuava a calare e ben presto i “marinai” russi si sono trovati circondati dalla distesa di piante verdi tipiche di una florida barena lagunare in emersione.
Il gruppo ha lanciato allora l’allarme e i vigili del fuoco hanno rilevato le loro coordinate per cercare di riportarli al sicuro.
Nulla da fare: con la marea che continuava a calare inesorabilmente la houseboat era pacifica e tranquilla all’asciutto come se fosse stata in un cantiere di terraferma.
Ai vigili del fuoco non è rimasto che spiegare la situazione e avvertire i russi che la prossima alta marea sarebbe stata dopo parecchie ore. Armarsi di pazienza e bere meno.
Ora tutti aspettano di vedere se l’alta marea, prevista a +65 verso le 20.30 riuscirà a disincagliare la barca e a riportare gli scornati turisti russi a terra. Altrimenti bisognerà aspettare quella del giorno dopo.
In fondo la vita è fatta di maree.

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