Vanno a pesca di seppie e si perdono in mare

Caorle. Due cinquantenni di Pordenone soccorsi dalla Guardia costiera Si erano avventurati al largo nonostante la visibilità ridotta per la nebbia
DE POLO - DINO TOMMASELLA - CAORLE - LA BARCA DELLA GUARDIA COSTIERA IMPEGNATA NELLE RICERCE DEI DISPERSI NELTRATTO DI MARE FRONTE CHIESETTA
DE POLO - DINO TOMMASELLA - CAORLE - LA BARCA DELLA GUARDIA COSTIERA IMPEGNATA NELLE RICERCE DEI DISPERSI NELTRATTO DI MARE FRONTE CHIESETTA

CAORLE. Due amici di 50 anni, originari della Sicilia ma residenti a Pordenone, sono stati soccorsi ieri mattina in mare dalla Guardia costiera di Caorle, mentre stavano eseguendo una battuta di pesca sportiva. Uno dei due è stato colto da un attacco di panico, probabilmente provocato dalle condizioni meteo pessime.

Sul mare e in laguna infatti ieri mattina gravava una nebbia fittissima, che può aver innescato lo stato d’ansia di cui uno dei due è rimasto vittima. La coppia di amici è stata scortata fino al Porto di Baseleghe, a Bibione. Le loro condizioni sono giudicate buone e la persona interessata dall’attacco di panico non è ricorsa alle cure sanitarie.

Si sono vissuti attimi di terrore, a poche settimane dalla grave tragedia che ha sconvolto Caorle e il litorale, il naufragio in cui il 15 ottobre scorso sono rimasti vittime i coniugi tedeschi Judith ed Hermann Ruck, morti nel tentativo di raggiungere l’Oasi di Falconera attraverso il Nicesolo con la laguna attraversata da fortissime correnti per il vento di scirocco.

A Caorle il paesaggio ieri mattina era spettrale. Se nell’entroterra, e quindi anche a Pordenone, poco prima delle 8 splendeva il sole, la città veneziana era immersa invece in una fitta caligine marina, e la temperatura era inferiore allo zero. Le gelate hanno ricoperto strade e terreni agricoli. Nonostante queste condizioni ambientali non certo ideali, i due pordenonesi hanno sfidato il mare, rischiando la morte su una barca piccola, per pescare seppie.

La visibilità a Porto Falconera era ridottissima. La prolungata navigazione a moto lento e l’assenza di riferimenti hanno portato i due ad avventurarsi in mare aperto, perdendo qualsiasi punto di riferimento. Hanno chiamato i soccorsi, anche perché uno dei due, in preda all’ansia, aveva cominciato ad agitarsi e la piccola imbarcazione poteva rovesciarsi.

La risposta della Guardia costiera di Caorle è stata molto veloce. Attraverso il proprio battello litoraneo veloce Gc A03, ha subito raggiunto il natante dei due amici dispersi, scortandola fino al Porto di Baseleghe, nel Comune di San Michele al Tagliamento, nella zona di Bibione. Il fondale, a Porto Falconera, era molto basso. I due pordenonesi quindi si sono avventurati verso il mare rischiando pure di rimanere incagliati.

Tutto è finito per il meglio, ma il rischio è stato enorme, per costoro e per i soccorritori. La Guardia costiera di Caorle ricorda, con l’occasione, di pianificare preventivamente la navigazione, tenendo in considerazione le condizioni meteo marine e la presenza a bordo delle dotazioni di sicurezza. In caso di emergenza in mare è attivo 24 ore su 24 il numero blu 1530.

Rosario Padovano

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