Vandalismi sul Lungolusenzo «Ma forse li abbiamo ripresi»
CHIOGGIA. Cestini divelti e rovesciati a terra; le grate dei tombini tolte e gettate in acqua; pezzi di marciapiedi rotti e lasciati in mezzo alla pista ciclopedonale.
L’altra notte la passeggiata del Lusenzo è stata, ancora una volta, presa di mira da ignoti vandali che, forse esaltati dalla ricorrenza di Halloween, hanno sfogato un po’ di questa esaltazione sulle attrezzature pubbliche. In passato, sempre sul Lusenzo, erano state colpite le panchine, anch’esse divelte e gettate in acqua, i lampioni della pubblica illuminazione e la stessa pavimentazione della pista, con scritte spray che, caso più unico che raro, erano state cancellate, come segno di ravvedimento, dagli stessi autori, un gruppo di adolescenti, scoperti mentre erano all’opera.
Nulla di nuovo, sotto il sole, verrebbe da dire, se non fosse che, come in molte altre occasioni, questi atti vandalici sono stati compiuti di notte e se ne sono accorti, con dispiacere, il giorno dopo, tutti coloro che usano la passeggiata per farci una corsetta all’aria aperta, a piedi o in bicicletta. L’episodio ha fatto il giro dei social network e indignazione e condanna sono unanimi, con l’inevitabile allegato delle considerazioni sociologiche sul comportamento dei ragazzi (tali sarebbero, secondo molti, gli autori del misfatto), sulle capacità educative dei genitori e, in generale, sul rispetto che i chioggiotti hanno per la loro città.
Ma la domanda vera è come si possano prevenire e, nel caso, punire, questi comportamenti. Scontato che non si possono pattugliare tutte le notti i molti luoghi a rischio (per esempio la tutta fascia del litorale dove, ad esempio, era stata incendiata, la stessa notte, la palizzata di uno stabilimento balneare) resta la speranza delle telecamere di sorveglianza che, guarda caso, sul Lusenzo ci sono ma, per molti anni non hanno funzionato.
Poco meno di due mesi fa, l’assessore ai lavori pubblici, Marco Boscolo Bielo, aveva annunciato la prossima («a giorni») entrata in funzione di quelle telecamere a cui mancava, in realtà, “solo” il collegamento alla sala operativa della polizia locale. Ora, fa sapere l’assessore con una breve nota «le telecamere sul Lusenzo sono state attivate da pochi giorni» e aggiunge: «ci stiamo organizzando per rendere più efficace l’organizzazione interna che segue le riprese, al fine di individuare al più presto i responsabili degli atti vandalici». Al telefono l’assessore conferma, però, di non sapere quando esattamente le telecamere sono state attivate e neppure (ovviamente) se hanno ripreso i vandali in azione e se queste persone siano, in qualche modo riconoscibili. «Domani» dice «sarò in municipio e farò tutte le verifiche del caso».
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