Vandali al Calcio Mira «Una vendetta privata»
MIRA. «Se continua così, chiuderemo. Sembra ci sia un disegno preciso per eliminarci come società sportiva». Questo lo sfogo amaro di Davide Bacchin, presidente del Calcio “Città di Mira”, dopo il grave atto vandalico che nella notte fra martedì e mercoledì ha messo fuori uso le strutture di via dei Campi a Gambarare.
I carabinieri di Mira che si stanno occupando del caso seguono in particolar modo, pur senza escludere alcuna ipotesi, la pista della vendetta privata o di un atto prodotto da dissapori e legato a vecchie ruggini. Chi ha agito, per fare tutti quei guai, deve essere stato in gruppo. Nel circuito idrico del campo sportivo è stato immesso del liquido inquinante che ha colorato l’acqua di blu. Si tratta dell’acqua che è utilizzata per fare la doccia al temine di allenamenti e partite e che spesso viene utilizzata dai ragazzi per dissetarsi. La società ha il dubbio possa essere velenosa o tossica e perciò ha fatto fare dei prelievi ad hoc. «Abbiamo dovuto bloccare l’utilizzo della struttura per alcuni giorni», ribadisce il presidente Bacchin, «per eseguire una bonifica completa con notevoli disagi. Sono stati sostituiti alcuni componenti dell’impianto idraulico danneggiati. Oggi abbiamo fatto una prima stima dei danni che si aggira sui 6 mila euro. Davvero una bella botta per una società come la nostra che si basa soprattutto sul volontariato. A fare questo disastro secondo noi sono state almeno 3-4 persone».
Dal Calcio “Città di Mira” ricordano come fino a poco tempo fa non fossero mancati attriti con i residenti per i parcheggi delle auto degli ospiti o dei familiari dei ragazzi durante le gare, oltre che volantinaggi da parte di esponenti della società che gestiva il campo precedentemente. «A questo punto, se necessario metteremo delle telecamere», dice Bacchin, «Ma è chiaro che si tratta di un costo in più che affossa una società con oltre 250 tesserati più di 100 soci e allenatori o accompagnatori. Abbiamo una prima squadra che milita in Seconda categoria».
Il Comune di Mira, con l’assessore allo Sport Maria Grazia Sanginiti, si è subito interessato al caso e ha condannato il gesto. «Della solidarietà del Comune non ce ne facciamo nulla», conclude polemico Bacchin, «Finora l’ente non ha finanziato un euro per mettere a norma l’impianto. Per questo non firma la convenzione che aspettiamo ormai da anni. Tutti questi fatti sembrano convergere per farci decidere di chiudere».
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